Le disgrazie per lui cominciano con la nascita del quarto figlio, Menuchim, che è minorato. Da allora, proprio come accade per il Giobbe del racconto biblico, la sventura si abbatte più e più volte su Mendel e sulla sua famiglia; nemmeno emigrando in America, dove uno dei suoi figli aveva fatto fortuna, il povero ebreo riesce a sfuggire dalla malasorte: dopo una breve illusione di ricchezza e felicita, infatti, la guerra, la morte e la pazzia si portano via uno a uno i suoi famigliari lasciandolo povero e solo al mondo.
Mendel è sconvolto a tal punto da voler bruciare i suoi libri sacri per “bruciare Dio”, che accusa di averlo punito ingiustamente, ma, così come accade per Giobbe, l’Onnipotente ha pietà di lui e gli restituisce parte di ciò che gli aveva tolto.
Bel libro che unisce capitoli di grande intensità ad altri di più semplice lettura.
dal forum degli studenti di atuttascuola