Dopo la morte di Filippo II, attraversa un periodo di decadenza. Il successore è Filippo III che attiva trattative di pace con Francia, Inghilterra, Province Unite.
In politica interna si assiste alla rifeudalizzazione. Il successore Filippo IV e il primo ministro Olivàres potenziano l’autorità del re, riducendo le spinte autonomistiche delle province spagnole (N.B.: La Spagna aveva la provincia della Catalogna). Con la politica di Olivàres in Spagna e del cardinale Richelieu in Francia si avvia il potenziamento dello Stato, con la formazione della monarchia assoluta, avviato nei secoli precedenti e che culmina nello Stato assoluto del ‘600. Si tratta di uno Stato moderno fondato su una monarchia assoluta che si basa sull’accentramento del potere nelle mani del re. Il caso più famoso è quello di Luigi XIV.
Enrico IV riorganizza lo Stato con una tassa, la paulette, che rende ereditarie le cariche pubbliche acquistate precedentemente. Queste cariche erano molto ambite perché comportavano l’acquisizione della nobiltà: la nuova nobiltà di spada. Enrico IV, protestante, viene ucciso da un fanatico cattolico e gli succede il piccolo Luigi XIII per il quale ha la reggenza la madre Maria de Medici. Gli anni sono turbolenti, con molti conflitti che portano alla convocazione degli Stati Generali (clero, nobiltà, terzo stato). E la seconda volta che vengono convocati, dopo il 1300, e ciò non accadrà più sino alla Rivoluzione Francese. Presto Luigi XIII si libera di sua madre e si avvale dell’aiuto del cardinale Richelieu, che comanda effettivamente.
La politica di Richelieu si fonda su tre punti:
1. Repressione degli Ugonotti: cade la Rochelle, l’ultima fortezza militare degli Ugonotti. Il successivo Editto di Grazia riprende lEditto di Nantes del 1598 e sancisce da una parte lo smantellamento dell’esercito ugonotto, ma dall’altra la libertà di religione per gli Ugonotti. Quindi l’Editto di Grazia mostra una tolleranza religiosa.
2. La lotta ai nobili per ottenere l’accentramento del potere nelle mani del re. E un elemento presente in tutte le monarchie assolute del Seicento in quanto si cercano di limitare le spinte autonomistiche della nobiltà.
3. Potenziamento della burocrazia di corte, della nobiltà di toga. Anche questo è un elemento tipico delle monarchie assolute, ma inizia già con Olivàres (Spagna) e Richelieu (Francia).
Sono formate da sette province, di cui la più importante è l’Olanda, la maggiore potenza commerciale europea. Vi è una tolleranza religiosa fra cattolici e protestanti, che, tuttavia, si scontrano lo stesso.
Dopo la Pace di Augusta del 1555 vi è una frammentazione religiosa, in quanto ogni popolazione doveva seguire la religione del principe che le stava a capo. Riesplodono i contrasti e la situazione precipita con l’imperatore Mattia d’Asburgo. Parallelamente diviene re di Boemia e d’Ungheria Ferdinando di Stiria. Boemia e Ungheria fanno parte dell’Impero Asburgico, ma sono perlopiù protestanti, mentre Ferdinando è cattolico. Questo avvia una durissima repressione che diviene la causa della Guerra dei Trent’Anni (1618-1648). Alla morte di Mattia, Ferdinando diviene imperatore di Germania con il titolo di Ferdinando II.
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