quando indica una persona, un animale, una cosa senza distinguerli dalla specie cui appartengono.
quando indica una sola persona. un solo animale, una sola cosa, distinguendolo/a da tutte le altre della stessa specie.
Es. Carlo, Italia, Novara
è un insieme di cose, animali, di animali, e di persone.
Es. Branco, folla, pineta.
Quando indica sentimenti, idee, qualità,
entità non esistenti in sé, ma come concezioni del nostro pensiero.
Es. virtù, bontà, valore.
quando indica persone, animali, cose che possono esser visti, toccati sentiti e che comunque esistono.
Es. bambino, cane, città.
quando non deriva da altre parole ed è formato unicamente dalla radice e dalla desinenza.
Es. monte, mare, paese.
quando deriva da altra parola ed è formato perciò dalla radice, dalla desinenza e da uno o più prefissi o da uno o più suffissi.
Es. montagna,paesaggio, marina.
quando si modifica il suo significato primitivo con l’aggiunta di particolari suffissi che gli danno un’idea di grandezza, di piccolezza, di simpatia, di disprezzo.
ES. paesone, paesino, paesaccio e paesuccio.
quando indica persone, animali, cose di sesso maschile
Es. maestro, papà, bue.
quando indica persone, animali, cose di sesso femminile.
Es. maestra, mamma, mucca.
quando indica un animale e si può riferire sia a un maschio che a una femmina.
Es. leopardo.
quando indica una sola persona, un solo animale, una sola cosa.
Es. operaio, corvo. sedia.
quando indica più persone, più animali, più cose.
Es. operai, corvi, sedie Difettivo: quando manca del singolare
Es. calzoni, mutande,.
O del plurale.
Es. prole, fame, sete.
quando ha due plurali: uno maschile con la desinenza i e uno femminile con la desinenza in a ( le due forme hanno significato diverso. Es. bracci, braccia.