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19 Febbraio 2023Stefan George è stato un poeta fondamentale nel passaggio fra ottocento e novecento, maestra dell’estetismo e del simbolismo tedesco.
1868
12 luglio: Stefan George nasce a Büdesheim (vicino a Bingen) dal proprietario dell’azienda vinicola Stefan George e da sua moglie Eva (nata Schmitt).
1882-1888
George frequenta una scuola superiore a Darmstadt. Per poter leggere e tradurre certi autori in originale, sta imparando l’italiano e il norvegese da autodidatta.
1887
Insieme ai compagni di scuola, pubblica il giornale “Rosen und Disteln”, in cui pubblica le sue poesie.
1888/89
George viaggia molto nell’Europa occidentale e incontra i rappresentanti del simbolismo a Parigi. Ciò rafforzò il suo rifiuto del realismo letterario diffuso in Germania.
1889-1891
George si iscrive all’Università di Berlino per tre semestri e frequenta lezioni di filosofia, scienze romanzesche, studi inglesi, studi tedeschi e storia dell’arte.
1890
Viene pubblicato il suo primo volume di poesie: “Inni”.
1891
Dopo aver interrotto gli studi, torna a viaggiare. Non rimane mai in un posto per più di qualche mese e soggiorna spesso con amici e conoscenti nei paesi di lingua tedesca. Collega la sua opera letteraria con i rispettivi luoghi in cui si trova. Nel suo secondo volume di poesie, Pellegrinaggi, stilizza ed estetizza consapevolmente questo stile di vita. Nella forma esterna della sua poesia, fa a meno della punteggiatura e usa il minuscolo assoluto.
Inizia con varie traduzioni di opere di autori famosi come Dante Alighieri (1265-1321) e William Shakespeare (1564-1616), oltre a numerosi poeti francesi. Durante tutto il suo periodo creativo, ha tradotto opere in lingua straniera in tedesco in un modo nuovo ed ha evitato una traduzione il più fedele possibile.
A Vienna ha un’intensa ma breve amicizia con Hugo von Hofmannsthal. Incomincai in quegli anni a svilupparsi un culto della persona intorno a lui.
1892
George diventa condirettore di “Blätter für die Kunst”, che appare irregolarmente in dodici episodi fino al 1919 e con il quale vuole trasmettere il suo programma estetico di “arte per l’arte” a un pubblico volutamente limitato.
Il cosiddetto circolo di George (George Kreis), una libera alleanza di giovani poeti attorno a George come autorità spirituale, è nato dalla cerchia dei collaboratori di “Blätter für die Kunst”.
Si trattava di una cerchia di poeti intellettuali raffinati, celibi, e, almeno alcuni, sospettati di omosessualità.
All’interno di questa cerchia troviamo, tra gli altri:
- Ugo von Hofmannsthal, che poi si staccò decisamente da George
- Rainer Maria Rilke, decisamente oggi più apprezzato dalla critica, ma che all’epoca definiva Stefan George come il suo maestro.
- I fratelli von Stauffenberg, che organizzarono l’operazione Valchiria, cioè l’attentato a Hitler
- Ernst Kantorowicz, storico ebreo, autore di una famoso saggio su Federico II di Svevia, diventato verso la fine della sua vita professore a Berkley negli Stati Uniti, dove si era rifugiato, all’epoca delle persecuzioni, che si rifiutò di firmare un giuramento anticomunista
All’interno del circola George Kreis si concepisca un progetto politico clandestino, denominato “Germania segreta”.
1893
A Monaco, George entra in contatto con il circolo dei cosmologi e vi ritorna più volte.
Aumenta la sua attività editoriale: tra le collane di libri da lui curate una aveva un simbolo un po’ particolare, la svastica, anche se a quell’epoca non esisteva il partito nazista, che se ne sarebbe appropriato in seguito, e la svastica era semplicemente un simbolo esoterico
1897
La raccolta “L’anno dell’anima”, in cui trasforma la tradizionale poesia della natura, diventa l’opera più importante del suo primo periodo creativo e gli porta un ampio riconoscimento.
1899
Il volume di poesie “Il tappeto della vita e le canzoni dei sogni e della morte con un preludio” mostra George come un maestro della struttura uniforme e simmetrica e della densità poetica della poesia.
1907
Con la raccolta “Il settimo anello” completa un cambio di direzione nella sua vita e nel suo lavoro, con il quale vuole creare un nuovo modo di vivere, un’arte nuova, non più puramente estetica. Ora vede la sua opera letteraria come una missione pedagogica e profetica.
Il carisma personale di George e la nuova immagine di sé espandono l’associazione dei suoi studenti in un gruppo di élite intellettuale con un carattere federato, che ha un forte impatto sulle discipline umanistiche in Germania. George, che non appare in pubblico e non vuole la propria popolarità, funge qui da mentore e maestro di studiosi importanti e influenti come Friedrich Gundolf (1880-1931).
1910-1912
Con l'”Annuario del movimento spirituale” il circolo George Kreis cerca di affermarsi politicamente a favore di un “rinnovamento spirituale”.
1914
Con la raccolta di poesie “Der Stern des Bunds” (“La stella della lega”), la rigida unità di pensiero e struttura di George raggiunge il suo apice.
In “The War” interpreta la prima guerra mondiale come un segno fatale di depravazione culturale come conseguenza della cultura di massa.
1918
La sconfitta tedesca rafforza George nella sua convinzione pedagogica di dover creare una visione influenzata dall’ethos dei greci, per una idea di rinascita del popolo. Nella Repubblica di Weimar, da cui si teneva a distanza, la sua cerchia di studenti comprendeva membri sionisti e antisemiti, nonché sostenitori nazionalisti e repubblicani. L’influenza del circolo George Kreis, a cui appartiene anche Claus Schenk Graf von Stauffenberg, è stata particolarmente formativa per il movimento giovanile in questo momento.
Negli ultimi anni della sua vita si approfondisce il distacco fra Stefan George e la politica, comunque lui non espresse mai così chiaramente un giudizio negativo sul partito nazista che stava muovendo i suoi primi passi.
In seguito, comunque, Adorno, e soprattutto Lucaks, che furono vati della cultura sessantottesca, condannarono all’oblio Stefano George, senza riconoscerli neanche l’altezza e la raffinatezza poetica che comunque aveva, per il semplice fatto che i nazisti si richiamavano a lui.
Certamente Stephen Jorge non era democratico di impostazione, anzi era aristocratico, e riteneva di non essere debitore quasi a nessuno, ma non aderì mai al partito nazista.
1927
La città di Francoforte sul Meno assegna a George il primo Premio Goethe, che in un primo tempo rifiuta, e poi accetta solo dopo essere stato invitato a farlo senza un’onorificenza pubblica.
1928
Riassume le poesie del suo ultimo lavoro in “The New Reich”. Gli ideologi popolari del sempre più emergente Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (NSDAP) stanno cercando di prendere George come punto di riferimento. Tuttavia, George vede il suo “nuovo regno” come spirituale e mette in guardia i suoi studenti contro la demagogia politica.
1933
Dopo che i nazionalsocialisti salirono al potere, Joseph Goebbels gli offrì la presidenza di una nuova accademia tedesca di poesia, ma George morì quell’anno senza aver avuto il tempo di farci capire fino in fondo la sua posizione sul nuovo regime.