L’eta’ della ragione il XVIII secolo. Introduzione al settecento
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28 Dicembre 2019Giovanni Verga (1840-1922) è stato uno dei più importanti scrittori italiani del XIX secolo e il principale esponente del Verismo, un movimento letterario che mirava a rappresentare la realtà in modo oggettivo e senza idealizzazioni.
La sua opera ha avuto un’influenza significativa sulla letteratura italiana, con la sua attenzione alle condizioni di vita dei contadini e dei pescatori siciliani.
Prima Parte della Vita
Giovanni Verga nacque il 2 settembre 1840 a Catania, in Sicilia, in una famiglia benestante di proprietari terrieri. Crebbe in un ambiente ricco di stimoli culturali, e iniziò a studiare giurisprudenza all’Università di Catania, anche se presto abbandonò gli studi per dedicarsi alla letteratura.
Fin da giovane, Verga mostrò interesse per la scrittura, iniziando a pubblicare i suoi primi lavori, tra cui il romanzo “I carbonari della montagna” (1861), che rispecchiava le sue simpatie per i movimenti patriottici del Risorgimento. Tuttavia, questi primi lavori risentivano ancora dell’influenza del romanticismo e delle correnti storiche e patriottiche.
Trasferimento a Firenze e Milano
Nel 1869, Verga si trasferì a Firenze, allora capitale d’Italia, e successivamente a Milano nel 1872. Questi trasferimenti furono cruciali per la sua carriera letteraria, in quanto lo misero in contatto con i circoli letterari più avanzati del tempo e lo espose alle nuove idee del realismo europeo. A Milano, Verga conobbe gli scrittori e intellettuali che avrebbero influenzato la sua svolta verso il Verismo, tra cui Luigi Capuana, suo amico e collega.
La Svolta Verista
Il passaggio al Verismo si manifestò chiaramente nel 1874 con il romanzo “Nedda”, che rappresentava le dure condizioni di vita dei contadini siciliani. Questo romanzo segnò l’inizio di un nuovo approccio alla scrittura, caratterizzato da un maggiore realismo e da una più profonda attenzione alle questioni sociali.
L’apice della sua carriera verista si raggiunse con il ciclo dei “Vinti”, una serie di romanzi e novelle che dovevano raccontare la sconfitta dei poveri e degli umili di fronte alle forze oppressive della società. Tra questi, spiccano le opere più celebri di Verga:
- “I Malavoglia” (1881): Romanzo che narra la storia di una famiglia di pescatori siciliani, i Toscano, conosciuti come i Malavoglia, e le loro lotte contro la povertà e le avversità. È considerato uno dei capolavori della letteratura italiana e rappresenta un esempio classico della poetica verista.
- “Mastro-don Gesualdo” (1889): Racconta l’ascesa sociale e la solitudine di Gesualdo Motta, un contadino arricchito, e il suo inevitabile fallimento personale e morale. Questo romanzo approfondisce ulteriormente i temi della lotta sociale e della tragicità del destino umano.
- Novelle: Verga è anche celebre per le sue raccolte di novelle, tra cui “Vita dei campi” (1880) e “Novelle rusticane” (1883), che offrono ritratti vividi della vita rurale siciliana, con personaggi memorabili come “La Lupa” e “Rosso Malpelo”.
Ultimi Anni e Morte
Dopo la pubblicazione di “Mastro-don Gesualdo”, Verga tornò progressivamente alla vita privata, scrivendo sempre meno. Nel 1893, fece ritorno a Catania, dove visse gli ultimi anni della sua vita in una relativa tranquillità, dedicandosi principalmente alla gestione delle sue proprietà.
Giovanni Verga morì a Catania il 27 gennaio 1922. È sepolto nella città natale, dove la sua casa è oggi un museo a lui dedicato.
Eredità Letteraria
Verga è considerato il principale esponente del Verismo italiano, un movimento parallelo al naturalismo francese. Le sue opere sono caratterizzate da una narrazione impersonale e oggettiva, con una forte attenzione ai dettagli realistici e alla rappresentazione delle condizioni sociali, economiche e psicologiche dei suoi personaggi.
La sua influenza è visibile non solo nella letteratura italiana, ma anche nel cinema e nel teatro. Registi come Luchino Visconti si sono ispirati alle sue opere, come testimonia il film “La terra trema”, basato su “I Malavoglia”. Verga rimane uno dei più grandi narratori della condizione umana e della lotta per la sopravvivenza, le cui opere continuano a essere studiate e apprezzate per la loro profondità e realismo.