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27 Gennaio 2019Adolescenza
27 Gennaio 2019La notte di Elie Wiesel
Recensione sul libro di Mariasole Barbaglia
Il nazismo è uno dei pochi argomenti della storia che mi interessa.
Il libro LA NOTTE mi ha attirato molto. E’ l’autobiografia del periodo che l’autore ha vissuto dalla sua cattura alla sua liberazione dai diversi campi di concentramento nei quali è stato deportato perché ebreo durante il periodo nazista nel corso dell’ultima parte della seconda guerra mondiale.
Racconta di come si viveva nei campi di concentramento vista da un ragazzo di 15 anni che ha dovuto fingersi diciottenne per poter lavorare con il padre e poter sopravvivere senza venir sterminato con gli altri ragazzi della sua vera età appena arrivati al campo. Infine il padre muore e lui dopo vari giorni viene liberato dagli americani.
Sono rimasta molto colpita da due fatti: il primo è che un ragazzo ha dovuto mettere nel forno crematorio il proprio padre, l’altro era la brutalità, la cattiveria di come venivano trattate queste povere persone: venivano chiamati cani pidocchiosi, gli avevano tolto la loro identità erano solo un numero, venivano frustrati ed i soldati li denutrivano, li facevano lavorare fino alla morte, li uccidevano solo perché erano ebrei, solo perché un pazzo diceva che erano inutili, che rendevano il mondo sbagliato.
Elie Wiesel scrivendo questo libro, secondo me, ha voluto raccontare con estrema sincerità tutto ciò che accadeva.
Mi è rimasto impresso anche che Elie non ha mai abbandonato suo padre, lo ha sempre aiutato fino alla fine anche quando sapeva che era inutile lui lo ha sempre aiutato dandogli la propria razione di zuppa e di pane; mentre mi ha molto colpito che alcuni figli uccisero il proprio padre, mi ha impressionato quando un figlio ha picchiato fino a ucciderlo il padre per una razione di pane.
Ultimamente ho visto il film IL BAMBINO COL PIGIAMA A RIGHE di cui mi sono rimaste impresse delle immagini alquanto spiacevoli e leggendo LA NOTTE mi tornavano in mente.
Mariasole Barbaglia 2I