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28 Dicembre 2019Le ultime lettere di Jacopo Ortis è un romanzo epistolare scritto da Ugo Foscolo e pubblicato nel 1802.
Quest’opera è spesso considerata il primo romanzo epistolare della letteratura italiana ed è tra i primi esempi di romanzo sentimentale e patriottico. Ortis è un’opera profondamente autobiografica, scritta in un momento storico di grande disillusione e sconforto per l’Italia, e riflette la crisi e le passioni di un’intera generazione di giovani italiani del primo Ottocento, con forti richiami all’opera I dolori del giovane Werther di Goethe.
Trama
Il romanzo è narrato attraverso le lettere che Jacopo Ortis scrive all’amico Lorenzo Alderani. Jacopo è un giovane idealista, fervente patriota, che fugge dalla sua città natale dopo il Trattato di Campoformio (1797), che ha consegnato Venezia agli austriaci, distruggendo le speranze di libertà e indipendenza di molti italiani.
La trama principale si sviluppa attorno alla passione di Jacopo per Teresa, una giovane di grande bellezza e sensibilità, già promessa in sposa a Odoardo, un uomo scelto dal padre per motivi economici e sociali. Jacopo, pur consapevole dell’impossibilità di un futuro con Teresa, vive la sua passione con intensità estrema, alternando momenti di speranza a una crescente disperazione. In parallelo alla sua vicenda amorosa, Jacopo si confronta con temi più ampi, come il senso di giustizia, la tirannia, l’oppressione politica e la mancanza di libertà.
Alla fine, distrutto dalla sofferenza e dalla delusione, Jacopo si suicida, rifiutando un mondo che percepisce come inospitale e ingiusto. La sua ultima lettera a Lorenzo è il congedo tragico e disperato di un uomo che non riesce a trovare nella vita nessun appiglio di salvezza.
Temi principali
- Il patriottismo e la disillusione politica: Foscolo ambienta il romanzo in un periodo di profonda delusione per l’Italia. Dopo le speranze suscitate dalla Rivoluzione Francese e dalle campagne italiane di Napoleone, il Trattato di Campoformio ha sancito il ritorno dell’oppressione straniera, distruggendo le aspirazioni di libertà degli italiani. Jacopo è un simbolo di questo patriottismo disilluso: il suo amore per l’Italia lo porta a una sofferenza inconsolabile e lo rende incapace di accettare la realtà. Il suo suicidio è quindi anche un atto di ribellione estrema verso una società che ha tradito i suoi ideali.
- L’amore impossibile: La passione di Jacopo per Teresa è il cuore emotivo del romanzo. Teresa rappresenta un ideale irraggiungibile, e la sua bellezza e nobiltà d’animo alimentano in Jacopo un amore profondo ma destinato al fallimento. Questo amore impossibile è una fonte di tormento, riflettendo il dualismo tra desiderio e impossibilità che pervade la vita di Jacopo. Teresa, infatti, non può essere sua, poiché la sua famiglia la destina a un matrimonio di convenienza con Odoardo. Questo amore frustrato diventa una metafora della condizione dell’individuo in una società che reprime le aspirazioni autentiche e rende l’amore libero irrealizzabile.
- Il pessimismo e il suicidio: Come in I dolori del giovane Werther, anche in Ortis il protagonista è spinto al suicidio da una visione tragica e senza uscita della vita. Jacopo vive in un mondo che percepisce come corrotto e oppressivo, dove ogni tentativo di realizzare i propri ideali si infrange contro la realtà. Il suicidio è per lui l’unica via di fuga, un modo per affermare la propria libertà e sottrarsi a una società che non gli permette di vivere secondo i suoi principi. Questa scelta è espressione del pessimismo esistenziale di Foscolo, che vede la vita come una sequenza di delusioni in cui l’uomo è costretto a confrontarsi con la finitezza e la caducità delle sue aspirazioni.
- Il conflitto tra individuo e società: Jacopo è un giovane idealista e passionale, e il suo rifiuto di accettare compromessi riflette il conflitto tra l’individuo e la società. Da una parte c’è il desiderio di amore, giustizia e libertà, e dall’altra una realtà fatta di conformismo, repressione e oppressione politica. Questo conflitto diventa insostenibile per Jacopo, che non riesce a trovare una collocazione nel mondo e si sente sempre più estraneo alla società. Foscolo esplora quindi la condizione dell’intellettuale alienato e la lotta per conciliare gli ideali con una società che sembra indifferente o ostile.
- L’importanza delle illusioni: Foscolo era convinto che le illusioni fossero fondamentali per dare significato alla vita. Tuttavia, in Ortis, queste illusioni, come l’amore e la patria, si rivelano inaccessibili o destinate a tradirlo. Jacopo ha vissuto nell’illusione che l’Italia potesse essere libera e che il suo amore per Teresa potesse realizzarsi, ma entrambe si infrangono dolorosamente. La perdita delle illusioni porta Jacopo a un disincanto totale, che culmina nel suicidio. Foscolo riconosce che le illusioni sono necessarie, ma al tempo stesso ne mostra la fragilità e il potere distruttivo quando si dissolvono.
Stile e linguaggio
Le ultime lettere di Jacopo Ortis è scritto in stile epistolare, che consente di entrare direttamente nei pensieri e nelle emozioni del protagonista. Il linguaggio di Foscolo è caratterizzato da una prosa poetica, ricca di pathos e di immagini potenti, che riflette l’intensità delle passioni di Jacopo. Il tono è spesso lirico e drammatico, con un’attenzione alla descrizione degli stati d’animo, ai paesaggi e agli ambienti, che rispecchiano il turbamento interiore di Jacopo.
La forma epistolare permette a Foscolo di costruire un’opera profondamente intimistica, in cui il lettore si confronta direttamente con i dilemmi morali ed emotivi del protagonista, vivendo la sua crescente angoscia e la sua ricerca di senso.
Influenze letterarie e modelli
Il modello principale dell’opera è I dolori del giovane Werther di Goethe, un romanzo che aveva introdotto nella letteratura europea il tema del giovane idealista e sensibile distrutto da un amore impossibile e dal conflitto con la società. Tuttavia, mentre in Goethe il suicidio è un atto puramente romantico, in Foscolo esso è anche un gesto politico e di protesta contro l’oppressione della patria. Ortis rappresenta quindi un’opera di transizione tra il sentimentalismo preromantico e il pessimismo romantico di Foscolo.
Conclusione
Le ultime lettere di Jacopo Ortis è un’opera complessa, che unisce temi patriottici e temi esistenziali in un quadro narrativo che riflette il dramma personale e storico di Ugo Foscolo. Jacopo diventa l’emblema di una generazione delusa e senza speranza, che si confronta con la perdita degli ideali e l’impossibilità di trovare un senso nella realtà. Il suo suicidio non è solo il risultato di un fallimento amoroso, ma l’estrema conseguenza di un mondo che nega al giovane la possibilità di vivere in libertà e di realizzare le proprie aspirazioni.
L’opera lascia una profonda traccia nella letteratura italiana, anticipando i temi della sofferenza dell’eroe romantico, della ribellione contro il destino e del conflitto tra sogno e realtà. Per molti versi, Jacopo Ortis incarna la figura del poeta maledetto e del patriota senza patria, in cui le passioni personali si fondono con la tragedia di un’intera nazione, sospesa tra la ricerca della libertà e la realtà dell’oppressione.