In principio era Dylan
27 Gennaio 2019Alda Merini
27 Gennaio 2019Relazione di narrativa sul romanzo Lo Hobbit di Tolkien, di Daniel Migliozzi
TITOLO
Il titolo deriva dal fatto che in questo romanzo sono narrate le avventure di una creatura fantastica, chiamata appunto Hobbit. L’edizione è Adelphi – La Nuova Italia.
AUTORE
John Ronald Reuel Tolkien nasce il 3 gennaio del 1892 a Bloemfontein, una località del Sudafrica, capoluogo dello Stato Libero dell’Orange. Morto il padre quattro anni dopo, la famiglia ritorna nel paese originario della madre: l’Inghilterra. Qui si sistemano in un sobborgo di Birmingham, a Sarehole. Appena dodicenne la madre muore e il giovane riceve l’educazione da un sacerdote cattolico, dimostrando subito una naturale predisposizione per le lingue e per miti e leggende medievali (passione ereditata dalla madre). Diversi anni dopo, si laurea in lettere e arti a Oxford nel 1915. Ritornato ad Oxford nel 1919 dopo una breve carriera militare nella Prima Guerra Mondiale, Tolkien collabora al Dizionario Inglese di Oxford e dove insegna lingua e letteratura anglosassone dal 1925 al 1945. Il periodo di insegnamento ad Oxford concede all’autore la stesura dei primi timidi lavori. Il primo libro è “Lo Hobbit”, pubblicato nel 1936 e subito considerato una pietra miliare del genere nonché tappa fondamentale per l’autore. Intorno a quest’opera infatti Tolkien elabora il suo regno immaginario che lo renderà famoso e celebre in tutto il mondo. Questo è solo l’inizio di un epico ciclo di romanzi che Tolkien scriverà in circa quindici anni: “La Compagnia dell’Anello” (1954), “Le due torri” (1954) e “Il ritorno del re” (1955), uniti insieme nella trilogia “Il Signore degli Anelli”. Tolkien scrive anche diversi saggi sulla fiaba e sui miti celtici, racconti brevi e altri romanzi lunghi. Reuel Tolkien muore a Bournemouth, presso lo Hampshire il 2 settembre 1973.
RIASSUNTO
Bilbo Baggins è un pacifico Hobbit della Contea che abita nella sua confortevole caverna ignorando quello che avviene fuori dal suo paese, come è tipico delle creature simili a lui. Un giorno uno stregone di nome Gandalf gli fa visita proponendogli di partecipare ad un’avventura. Bilbo rifiuta ma invita lo stregone a prendere il tè a casa sua il giorno successivo. Il giorno dopo arrivano alla casa di Bilboo 13 nani: Gloin, Balin, Bifur, Fili, Kili, Oin, Thorin Scudodiquercia, Dain, Bombur, Dwalin, Nori, Dori ed Ori; seguiti da Gandalf. Questi sono intenzionati a recarsi presso Dale, città dei nani sotto la Montagna Solitaria, nelle Terre Selvagge, per recuperare il loro tesoro sottratto loro dal drago Smog e Bilbo viene assunto come scassinatore su consiglio di Gandalf. Seppur controvoglia lo Hobbit parte con loro seguendo la via orientale per arrivare all’Ultima casa accogliente. Incontrano tre Uomini Neri che, inizialmente li catturano, ma, con l’aiuto di Gandalf, li fanno esporre alla luce del sole e li fanno pietrificare; i nani rubano loro alcune spade. Dopo una breve sosta presso la reggia di Elrond, si rimettono in cammino attraverso le Montagne Nebbiose, dove vengono catturati dagli Orchi. Durante una fuga mal riuscita Bilbo si perde in una caverna, dove trova un anello, appartenente ad una strana creatura: Gollum. Quest’ultimo sfida Bilbo a una gara di indovinelli, dalla quale lo Hobbit esce vincitore, suscitando la collera dell’essere che ora ha intenzione di sbranarlo. Senza saperlo, Gollum porta Bilbo, che era diventato invisibile grazie all’anello, all’uscita delle montagne. Fuori si ricongiunge ai nani che lo credevano morto, ma non fa parola dell’anello. La notte stessa vengono attaccati dai Mannari e dagli Orchi e solo grazie all’intervento delle Aquile riescono a fuggire. Queste li portano nel territorio di Beorn, un uomo capace di trasformarsi in orso, che li accoglie nella sua dimora e fornisce loro del cibo per il viaggio e delle utili indicazioni. Quindi la compagnia si dirige verso il Bosco Atro, ultimo ostacolo prima di arrivare alla Montagna Solitaria, ma Gandalf non può seguirli per via di affari che lo portano a sud. La traversata del bosco non semplice: i nani vengono catturati da giganteschi ragni, e solo Bilbo, con l’aiuto dell’anello, riesce a liberarli. Tuttavia vengono di nuovo fatti prigionieri, questa volta dagli Elfi Silvani, ma Bilbo riesce a non farsi vedere. Dopo alcuni giorni riesce ad ideare uno stratagemma per liberare i compagni: li libera e li nasconde dentro alcune botti che vengono poi buttate nel fiume che le porterà a Ponte Lagolungo, una città governata dagli Uomini. Qui vengono accolti con tutti gli onori, ma non possono fermarsi, e risalgono il fiume fino alla Montagna Solitaria, anche grazie all’aiuto degli Uomini. Riescono a trovare un passaggio segreto grazie ad una mappa che Thorin aveva ereditato da suo padre. Bilbo, invisibile, riesce ad introdursi fino alla sala del tesoro e prende come sua ricompensa l’Archepietra (uno fra i più importanti tesori dei nani). Dopo alcuni viaggi nella caverna del drago Bilbo si fa scoprire e Smog di strugge l’entrata da cui erano venuti i nani. Non riuscendo a trovarli (erano nascosti in un tunnel), il drago decide di attaccare gli Uomini di Ponte Lagolungo, che avevano aiutato i suoi nemici. Ma viene ucciso da Bard, con una freccia che lo colpisce in un punto in cui la sua corazza non è rinforzata. Allora gli Uomini si dirigono verso la montagna per reclamare parte del tesoro dei nani. Thorin è adirato per non aver trovato l’Archepietra, e quando scopre che questa è in mano a Bilbo lo vorrebbe uccidere, e lo avrebbe fatta se non fosse venuto Gandalf a fermarlo. Ma i guai non sono finiti perché Elfi, nani (era giunto da sud Dain, parente di Thorin con le sue truppe di nani)e Uomini vengono attaccati da Orchi e Mannari, che avevano saputo che il drago era stato abbattuto. Inizia così la “battaglia dei cinque eserciti”, alla quale lo Hobbit non partecipa perché viene colpito da una pietra e sviene. Grazie all’intervento delle Aquile e di Beorn in forma di orso, i nani e i loro alleati hanno la meglio, ma Thorin perde la vita e viene sepolto sotto la montagna con l’Archepietra e Orcrist (la spada che aveva preso nella caverna degli Uomini Neri, e che era stata una delle spade che avevano ucciso gli Orchi nella battaglia con i nani di Moria). Dain diventa Re sotto la Montagna e Bard fonda una nuova terra nel territorio di Dale. Il compito di Bilbo è finito, quindi inizia il suo viaggio di ritorno con Gandalf e Beorn, aggirando Bosco Atro. Si ferma per qualche tempo all’Ultima casa accogliente e, infine, ritorna con molto oro e argento a casa sua, che era stata messa in vendita perché gli Hobbit pensavano che Bilbo fosse partito per un viaggio senza ritorno (essendo passato circa un anno dalla sua partenza). Dopo poco tempo lo viene a trovare Balin insieme a Gandalf e lo Hobbit ammette che è soltanto una piccola creatura in un mondo molto vasto.
PERSONAGGI
Protagonisti
– Bilbo Baggins è uno hobbit, cioè una creatura fantastica alta all’incirca metà di un uomo. Ha una cinquantina d’anni ma, dalle avventure che riesce a sostenere, sembra ne abbia molti di meno. Nonostante si avvii controvoglia in questa avventura ogni volta che ce n’è bisogno aiuta i suoi compagni e scopre di essere, malgrado la sua statura, una persona furba e all’altezza di esperienze particolari come quelle da lui vissute. Verso la fine della storia anche i nani lo apprezzeranno per tutti i suoi servigi.
– Thorin Scudodiquercia è un nano, un’altra creatura fantastica, anch’essa molto bassa. Indossa sempre un cappuccio azzurro legato con cornicine d’argento e una lunga barba infilata in una cintura d’oro. E’ il figlio dell’ultimo re sotto la montagna e vuole reclamare il suo regno e i suoi tesori. E’ un tipo orgoglioso, avaro e diffidente, ma anche coraggioso e leale. Purtroppo muore in battaglia, ma se fosse rimasto in vita sarebbe diventato un grande re sotto la montagna.
– Gli altri nani: Dwalin (cappuccio verde e barba blu infilata in una cintura d’oro), Balin (cappuccio rosso e grande amico di Bilbo), Fili e Kili (cappuccio blu e i più giovani della compagnia), Dori e Nori (cappuccio viola e cintura d’argento), Ori (cappuccio grigio e cintura d’oro), Oin (cappuccio marrone e cintura d’oro), Gloin (cappuccio bianco e cintura d’argento, insieme a Oin sono specialisti nell’accendere il fuoco con gli acciarini), Bifur e Bofur (cappuccio giallo), Bombur (cappuccio verde ed è il più grasso e pesante della compagnia, questo mette a rischio varie volte la riuscita dell’impresa)
– Gandalf è uno stregone vestito sempre di grigio con una lunga barba bianca. E’ colui che designa Bilbo come scassinatore e che salva, in numerose occasioni, la vita ai suoi compagni. E’ un personaggio molto saggio e generoso e che sa sempre come comportarsi.
Personaggi secondari
– Elrond è un elfo, altra creatura di fantasia, che vive nell’ultima casa accogliente a Forraspaccata. Aiuta i protagonisti a tradurre alcune scritture in runico, di vitale importanza per compiere la loro impresa.
– Beorn è una creatura con la capacità di tramutarsi in orso. Accoglie in casa propria i protagonisti, anche se con qualche diffidenza e li aiuta nella battaglia dei cinque eserciti.
– Le aquile sono uccelli giganteschi, che portano in salvo Bilbo e i suoi amici quando vengono attaccati dagli orchi e dai lupi.
– Il re degli elfi silvani in un primo momento mette a rischio e rallenta la missione dei nani, poi li aiuta a sconfiggere i nemici nell’ultima battaglia.
– Bard uccide il drago Smog e, una volta uscito vincitore dalla battaglia contro gli orchi e i lupi, fonda un nuovo regno nell territorio di Dale.
– Dain è un parente di Thorin e, vinta la battaglia dei cinque eserciti, diventerà re sotto la montagna.
Antagonisti
– Smog è il drago che ha rubato i tesori dei nani. E’ un essere perfido che da prova di una certa furbizia durante i colloqui con Bilbo. Viene ucciso da una freccia scagliata da Bard che lo colpisce in un punto in cui la sua corazza non è rinforzata.
– Gli orchi sono creature orrende che vivono nei tunnel delle Montagne Nebbiose e riescono a catturare di sorpresa i protagonisti, che riescono poi a liberarsi. Vengono sconfitti nella battaglia dei cinque eserciti.
– I lupi sono creature enormi e che sanno parlare una loro lingua che capiscono anche gli orchi, con i quali sono alleati. Vengono sconfitti anche loro nell’ultima battaglia.
– I ragni di Bosco Atro sono esseri giganteschi che catturano i protagonisti, ma vengono poi ingannati da Bilbo, che libera così i suoi amici.
– Guglielmo, Maso e Berto sono uomini neri, cioè creature che non possono esporsi alla luce del sole per non tramutarsi in pietra, e vivono in caverne dove nascondono tutti i loro tesori. In un primo momento catturano i nani e Bilbo, ma vengono imbrogliati da Gandalf, che li fa litigare fino al sorgere del sole.
SPAZIO
La storia è ambientata inizialmente a Hobbitopoli (il paese in cui vive il protagonista), si sposta poi nelle terre selvagge (altro luogo immaginario inventato dall’autore). I luoghi in cui si svolge la vicenda sono prevalentemente aperti, vi sono spesso viaggi e avventure che portano i personaggi a spostarsi attraverso pianure o boschi. Non mancano comunque scene in luoghi chiusi, in questo caso caverne o abitazioni occasionali. In molti casi i luoghi rispecchiano i pensieri e le sensazioni dei personaggi.
TEMPO
La storia narrata si svolge tra il 2941 e il 2942 della terza era (l’autore inventa dei periodi immaginari), nell’arco di poco più di un anno. E’ presente una prolessi sotto forma di profezia. Le scende sono a volte movimentate e a volte statiche; le immagini scorrono sotto gli occhi del lettore con la stessa velocità con cui legge. Si alternano tempi lenti, in cui i personaggi riflettono sulle vicende, e scene di azione.
STILE
L’autore utilizza a volte termini fantastici o parole in uso nel mondo in cui vivono i personaggi. Fa esprimere i personaggi in modo formale o informale a seconda della situazione in cui si trovano. L’autore utilizza una scrittura semplice, per dar modo al lettore di non soffermarsi sull’interpretazione del modo di scrivere, ma di renderlo partecipe delle vicende e delle riflessioni dei personaggi e dell’autore stesso.
TECNICHE DI PRESENTAZIONE DELLE PAROLE E DEI PENSIERI
In questo romanzo sono presenti alternativamente (per tener vivo l’interesse del lettore) discorsi diretti e indiretti. Nei dialoghi i personaggi non esprimono sempre i loro pensieri, questo compito è riservato alle riflessioni interiori di molti di loro. E’ presente il discorso indiretto libero, soprattutto se il narratore sta esprimendo i pensieri dei personaggi tramite riflessioni interne.
NARRATORE
Il narratore è onnisciente e racconta i fatti come uno spettatore esterno. Il romanzo è diviso in tante scene distinte in cui agiscono i vari personaggi: il narratore prima racconta una parte del viaggio di alcuni e poi ritorna sulle scene degli altri. Il narratore non assume il punto di vista dei personaggi, ne esprime, a volte, i pensieri, tramite il discorso indiretto libero.
TEMATICHE
Nonostante il romanzo abbia come scopo principale quello di narrare le avventure vissute dalla compagnia, si possono individuare alcuni temi di fondo. Queste tematiche sono essenzialmente i valori trasmessi dalle sensazioni e dai pensieri dei personaggi, quindi la lealtà, il coraggio e la generosità: Bilbo è altruista perché accetta di aiutare i nani nonostante l’impresa sia pericolosa, ed è coraggioso e leale perché non li abbandona anche quando potrebbe farlo. Anche gli altri protagonisti trasmettono altri valori importanti, soprattutto quello dell’unità di spirito. Anche un’altra riflessione potrebbe essere quella sul cambiamento dello hobbit nel corso delle avventure, e della rivelazione a tutti e anche a se stesso, della sua grande importanza e della dimostrazione che tutti, anche se si è solo una piccola creatura in un mondo molto vasto si può valere molto di più di quello che può sembrare.
COMMENTO
Questo romanzo è stato sì lungo da leggere, ma per nulla noioso o pesante, anzi, a volte è stato anche rilassante. Anche la storia era interessante, sebbene a me piacciano molto i libri di avventura e fantasia, e, in particolar modo, conoscendo la storia de “Il Signore degli Anelli”, è stato opportuno conoscerne (in un certo senso) l’antefatto e la presentazione dei personaggi prima di quelle famose vicende. Questo romanzo è un miscuglio di scene di azione e avventura, di situazioni comiche e di pericolo ben inserite nella vicenda: fattore più che apprezzabile nella lettura. Benché i temi di fondo del romanzo, specialmente in alcuni passi fossero identificabili, non ho letto questo libro come se ci fosse bisogno di ricercare qualche concetto ma puramente come narrazione di un viaggio. Forse una cosa che mi ha colpito particolarmente è di non essere riuscito a immedesimarmi in qualche personaggio o a “calarmi” nella vicenda per esserne partecipe. Nonostante questo credo sia piacevole una lettura di questo genere.