CORSO DI CABRI géomètre
27 Gennaio 2019Foto Spettacolo Il cantastoria
27 Gennaio 2019Musica e testo poetico
recital musicale didattico del prof. Gaudio
Questo recital non vuole dimostrare che tutte le canzoni sono poesie, anche perché canzone e poesia appartengono a due ambiti diversi, quello letterario e quello musicale. E’ vero, però, che le canzoni, come le poesie, esprimono un significato non solo attraverso le parole, ma anche attraverso la forma in cui sono state espresse e la loro struttura. Prima di cominciare il nostro percorso dobbiamo riconoscere che ci hanno molto aiutato ed ispirato un libro e un esperto. Il libro è “Il suono in cui viviamo” di Franco Fabbri ediz.Feltrinelli, soprattutto nelle pagine da 58 a 79 . L’esperto che abbiamo sentito parlare su questo argomento la prima volta è Walter Muto, da cui ho preso “le parti di una canzone”.
A) LE PARTI DI UNA CANZONE
Iniziamo il nostro lavoro identificando le varie parti in cui può venire scomposta una canzone. Dobbiamo dire, prima di elencare le varie parti, che questa terminologia è indicativa ed in evoluzione. Certamente quelli indicati sono i termini più in uso ai giorni nostri nelle canzoni di musica leggera.
1. INTRO – E’ l’introduzione della canzone e generalmente è una parte strumentale. In alcuni casi questa parte corrisponde ad un chorus suonato e non cantato.
2. VERSE – Nelle canzoni di origine teatrale era un’introduzione a carattere di recitativo, che serviva a preparare la scena. Oggi il verse è la parte narrativa, il cui testo non viene generalmente ripetuto, che prepara ed introduce il chorus. Corrisponde all’incirca al concetto italiano di strofa.
3. CHORUS – Parte principale della canzone, che generalmente contiene il titolo ed altre parti del testo che possono ripetersi. E’ grossomodo l’equivalente del concetto italiano di ritornello.
4. HOOK – E’ letteralmente il “gancio”, l’elemento che richiama l’attenzione dell’ascoltatore. Può essere parte del verse, oppure in altri casi del chorus. Viene chiamato anche “riff” quando si ripete più volte (dal francese “refrain”, cioè ritornello in francese).
5. BRIDGE – Un parte contrastante che non è né verse né chorus. Essendo spesso di otto battute, il bridge viene chiamato anche middle eight (le otto battute di mezzo) o solo middle, termine che è un po’ il corrispettivo dell’italiano inciso. Il bridge può comparire in alcuni casi sprovvisto della parte testuale, quindi solo strumentale.
6. CODA – Parte finale del pezzo che funge da conclusione. Può essere variamente costituita: più in generale un’elaborazione del chorus, o la ripetizione variata di una parte di esso, e spesso viene ripetuta ad libitum e sfumata (laddove si trova la dicitura “repeat and fade out”). S trova talvolta con il termine di outro (l’opposto di intro).
B) LE STRUTTURE DELLE CANZONI
1) CANZONI IN FORMA UNICA
Sono senza alternanza fra le diverse parti; le strofe (verse) sono ripetute varie volte. In queste canzoni cambia il testo delle strofe, ma non la musica, come accade nelle filastrocche o canzoni popolari. Alcune recenti canzoni di Pino Daniele sono costruite su un unico accordo (“Amore senza fine” e “Neve al sole”). E’ il caso della “Canzone del sole” di Lucio Battisti, costruita su un’alternanza di soli tre accordi.
In questa canzone di Francesco Guccini, per esempio, ci sono otto strofe simili, che hanno alcuni elementi lessicali ripetuti, ma soprattutto seguono la stessa melodia. “In morte di S.F. – Canzone per un’amica” di Francesco Guccini”
Come non farsi venire in mente, anche dal punto di vista strumentale, le ninne-nanne, ascoltando questa canzone? “Buonanotte fiorellino” di Francesco De Gregori
Ritroviamo canzoni in forma unica anche nella produzione di Bob Dylan, soprattutto quando doveva raccontare una storia, spesso lunga, come nel caso della canzone “Hurricane”. Dylan utilizzava lo schema della canzone popolare americana, folk song, che aveva appreso da Woodie Guthrie. “Hurricane” di Bob Dylan
Il blues è generalmente costituito da una serie di verse, con uno schema AAB, in cui cioè il verse si divide in tre unità, di cui la seconda è sostanzialmente una ripetizione della prima. “Stormy monday” di T.Bone Walker
Solitamente i rock&roll sono in forma blues. Anche se c’è una variazione melodica, che si ripete in alternanza con gli altri verse, rimane la struttura ritmico-armonica delle 12 battute (12 bar) tipica del blues. “Johnny B.Goode” di Chuck Berry
Evidente, in alcune canzoni di Paul Simon, la stretta parentela con le filastrocche sui mesi, di carattere popolare. Paradossalmente, però, è proprio la semplicità e l’innocenza infantile che descrive con delicatezza il tempo che passa e l’amore che svanisce, a rendere estremamente poetica la canzone “April come she will” di Paul Simon & Art Garfunkel
2a) CANZONI IN FORMA STROFA-RITORNELLO (SENZA INCISO)
Si tratta della maggior parte delle canzoni, in cui vi è alternanza fra strofa (verse) e ritornello (chorus), ripetuti variamente, magari con riff strumentali che richiamano ora la strofa ora il ritornello, e con cambi di tonalità (di un semitono, di un tono o anche di tre semitoni). Spesso si trova un’introduzione (intro), quasi sempre strumentale, che può anche essere ripetuta prima di ogni strofa. In queste canzoni il punto focale, il maggior piacere nell’ascolto non arriva subito, ma è conseguenza di un percorso . Si tratta quindi di un sistema esplosivo, basato su un processo di accumulo. E’ una struttura aperta, tesa all’ampliamento, in cui, quindi, ci sono molte ripetizioni. Spesso il nucleo testuale del ritornello viene riaffermato alla fine numerose volte, magari con cambi di tonalità. Esempi classici di canzoni in forma strofa-ritornello sono “Non è tempo per noi” e “Certe notti” di Ligabue; “Rimmel” di Francesco De Gregori; “Azzurro” di Conte-Pallavicini, interpretata da Adriano Celentano e “Che sarà” di Jose Feliciano
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“Rimmel” di Francesco De Gregori video su youtube del prof. Gaudio
Canzoni straniere in forma strofa-ritornello sono “Head over feet” di Alanis Morisette e “Smoke on the water” dei Deep Purple
2b) CANZONI IN FORMA STROFA-RITORNELLO (CON INCISO)
In alcune canzoni all’alternanza verse (strofa)-ritornello (bridge) cha dà varietà all’insieme. L’inciso può essere anche strumentale. Per questo tipo di canzoni valgono sostanzialmente le osservazioni fatte per le canzoni in forma strofa-ritornello. Ancora di più, in questo caso, la struttura sembra suggerire un percorso (il significante acquista significato). Gli elementi sono disposti secondo una logica e l’inciso, quando non è solo strumentale, si pone in rapporto dialettico soprattutto con il ritornello. Infatti riafferma i concetti sotto altri punti di vista oppure decisamente contrasta ed esprime concetti in un certo senso opposti o diversi. Si noti in questo modello e in quello precedente la stretta parentela con la romanza. Tra le canzoni italiane in forma strofa-ritornello italiane potremmo ascoltare per esempio “Hai un momento, Dio?” di Ligabue
Fra le canzoni straniere segnaliamo “On a plain” dei Nirvana ed “Every breath you take” di Sting
Canzone in forma strofa-ritornello con inciso solo strumentale è “Let it be” dei Beatles
3) CANZONI IN FORMA CHORUS-BRIDGE
In queste canzoni si alternano una parte principale e una secondaria, che rispettano però le caratteristiche di un ritornello (chorus) con un inciso (bridge) piuttosto che quelle di una strofa (verse) con ritornello (chorus). Esse appaiono per certi versi opposte a quelle con strofa e ritornello, in quanto il punto focale del pezzo è collocato subito all’inizio del brano, in modo esclamativo, e non discorsivo. Il piacere è immediato, orientato all’inizio; la canzone in forma chorus-bridge è spesso breve, e le ripetizioni si riducono man mano che il pezzo procede. Il sistema è implosivo, cioè chiuso, senza evoluzione in quanto la canzone presenta subito l’elemento più importante, che spesso, dopo, si nega, o al quale viene sottratta qualche determinazione. Canzoni italiane in forma chorus-bridge sono, per esempio, “Mi ritorni in mente” o “Balla Linda” di Mogol-Battisti
Numerose le canzoni dei Beatles in forma chorus-bridge , come per esempio “A hard day’s night” e “Yesterday”
I Nirvana hanno prodotto “Polly” in forma chorus-bridge
4) CANZONI IN FORMA “SONG”
Si tratta di un sottoinsieme, di un caso particolare della forma chorus-bridge. Queste canzoni seguono generalmente lo schema AABA (chorus-chorus-bridge-chorus), ma possono anche limitarsi ad inanellare una lunga serie di chorus, ma non possono essere confuse con le canzoni in forma unica, poiché la melodia ha più le caratteristiche di un chorus (ritornello), che di una strofa (verse). E’ uno schema caduto in disuso, usato solo nelle canzoni jazz, come “Isn’t she lovely” di Stevie Wonder
Canzone in forma “song” era per esempio anche la bossa-nova, come “La ragazza di Ipanema” di Jobim