Storia della lira
27 Gennaio 2019Compiti di italiano
27 Gennaio 2019Niccolò Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 e morì nel 1527, entrò al servizio della Repubblica di Firenze e nel 1498 venne nominato segretario della Seconda Cancelleria. Tale incarico gli consentì di conoscere la realtà della politica del tempo, anche grazie a numerose “missioni” da lui condotte presso molte corti dell’ Italia e dell’ Europa.
Caduta nel 1512 la Repubblica e tornati i Medici, Machiavelli venne sospettato di congiura anti-medicea e costretto all’esilio. E’ a questo periodo che risalgono le composizioni delle sue principali opere (politiche): IL Principe (scritto nel 1513) e i DISCORSI SOPRA LA PRIMA DECA DI TITO LIVIO(1513-18).
Smorzatosi progressivamente il rigore dell’esilio, Machiavelli poté rientrare a Firenze, dove ricoprì la carica di storico ufficiale della città, componendo le due ISTORIE FIORENTINE.
IL PENSIERO
Secondo Machiavelli è necessario seguire la “verità effettuale” tralasciando come frutto dell’ immaginazione tutto ciò che non derivi da questa verità. Gli uomini vanno considerati in base a ciò che sono non in base a ciò che dovrebbero essere.
La società degli uomini è regolata da meccanismi simili a quelli esistenti in natura e chi ha una chiara conoscenza di tali meccanismi è di conseguenza in grado di “dominarla”.
Machiavelli propone la creazione di uno stato forte, ordinato ed efficiente, il quale sia in grado di far fronte ai suoi nemici sia interni che esterni e, per quanto possibile, alle avversità della fortuna. E’ ad un tal fine che egli analizza tutti quei fattori che concorrono alla nascita ed alla caduta dell’assassinio politico, ecc. Questi fattori sono studiati prescindendo da ogni implicazione di tipo morale ma come elementi della realtà politica.
Anche la religione non sfugge ad una tale analisi e questa viene trattata esclusivamente nel suo ruolo di instrumentum regni, vale a dire come uno strumento da mettere al servizio del mantenimento dello stato.
Centrale è nel pensiero politico di Machiavelli il ruolo ricoperto dalla cosiddetta dialettica virtù-fortuna. Anche la più audace iniziativa umana (virtù) può infatti essere vinta dalla forza soverchiante delle circostanze (fortuna).
VALENTINA