Vorrei iniziare questa mia inchiesta, non scrivendo quali sono le mie fobie (dal greco phobos, panico), ma dicendo che non è sempre vero che l’uomo ha paura di ciò che non conosce e che le paure possono essere superate. Esse sono praticamente insormontabili. Ci tengo a sottolineare di aver utilizzato il vocabolo praticamente” perché penso che niente, a parte la morte, sia proibitivo per l’uomo. Eppure la nostra adorata mente, per allertarci del pericolo, ci permette di percepire il dolore e di provare paura. Certo, ci avvisa un po’ a modo suo! Bisogna osservare che avere una o due fobie sia normale, averne troppe, direi proprio di no. Io, ad esempio, ho molta paura dei ragni. Coloro che hanno questa fobia sono detti aracnofobici. Quando, ne vedo uno di grosse dimensioni, non dico di essere paralizzato, ma quasi. Una fobia è talmente forte da immobilizzarti, come una corda che non permette ad un cane di raggiungere il suo osso. Questo è l’aspetto meschino della paura, ovvero quello di impedirci di avanzare, di fare un passo in avanti, di progredire. Essa porta l’uomo ad obbedire chi la esercita e chi la diffonde. Se vogliamo parlarne basandoci su situazioni concrete, sarebbero molti gli esempi che si potrebbero fare; quanti, infatti, hanno compiuto stragi, solo perché avevano paura dell’autorità? Lobbedienza a quest’ultima è stata studiata dallo psicologo statunitense Milgram. I suoi esperimenti confermano che tale fenomeno è dovuto a una particolare condizione psicologica, chiamata stato eteronomico. Esso consiste nel sentirsi responsabili, non di quello che si fa, ma nei confronti di chi lo comanda. Dopo queste mie lunghe considerazioni, posso dire che la mia fobia più inquietante è, paradossalmente, quella di avere paura. Ho timore di non riuscire a reagire ad essa. Cari spettri e attività paranormali, mi sa proprio che dovreste andare in pensione!