Francesca Samartin
27 Gennaio 2019Laboratorio 2006
27 Gennaio 2019tema svolto su Alex Zanardi
di Daniele Sammartino
Molte persone avrebbero gettato la spugna, compreso me. Mi è sempre piaciuto correre, mi ha sempre fatto sentir libero;forse è il vento che ti sfiora i capelli, o semplicemente la voglia di andare ancora più veloce. Se fossi stato costretto dalla sorte a rimanere sulla sedia a rotelle per tutta la vita e ad avere delle protesi al posto delle gambe,mi sarei sentito una nullità. Anche ad Alex piaceva andar veloce. Ma la vita è fatta di imprevisti. Spesso, l’uomo grazie ad ali piumate incollate alle sue braccia con la cera, cerca di volare. Ma la cera si scioglie facilmente;questo imprevisto provoca la caduta. Ad Alex accadde la medesima cosa. Stava partecipando ad uno dei suoi amati rally, quando un grave incidente, gli tranciò le gambe. Non riesco nemmeno ad immaginare la paura e il dolore che questo grande uomo ha provato. Com’è possibile non abbattersi? Questa è la domanda che sorge spontanea. Ma,Siamo sicuri sia questo il vero quesito? E se invece la vera domanda fosse come non provare a rialzarsi?
La vita è un dono, e ci mette duramente alla prova. Il coraggio è una dote necessaria per affrontarla, ma non è un carattere innato. Esso, infatti, si può acquisire con il tempo. Ci si può trovare davanti ad un bivio,un bivio pericoloso. Decidere di scegliere la strada della disperazione o quella dell’amore per la vita. Alex ha deciso di continuare a vivere. Vincendo ben tre medaglie alle Paralimpiadi, Zanardi ha dimostrato al mondo intero, che le battaglie vanno affrontate. Penso sia giusto ispirarsi a persone come lui, e vivere ogni giorno di questo nuovo anno, con la loro stessa forza e gagliardia.