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27 Gennaio 2019Raffaello (nato ad Urbino nel 1483 – morto a Roma nel 1520) è considerato, insieme a Leonardo Da Vinci e Michelangelo, uno dei massimi artisti del Rinascimento italiano.
Era figlio di un artista. Suo padre, Giovanni Santi (da cui deriva il suo cognome “Sanzio”) era un noto artista e titolare di un’importante bottega ad Urbino, città delle Marche nel centro Italia che nel XVI secolo fu un importante centro artistico .
Laboratorio di Pietro Vannucci “Il Perugino”
L’infanzia di Raffaello è stata segnata da due tristi eventi. Quando aveva otto anni sua madre morì, e quando ne aveva undici morì anche suo padre. Lasciò la città di Urbino e si trasferì a Perugia, dove fu assistito dal famoso artista Pietro Vannucci, “Il Perugino”, che lo prese come apprendista.
Il giovane artista dimostrò un talento così precoce che, a soli diciotto anni, ricevette commissioni per realizzare opere per i più importanti signori umbri. In quegli anni stringe amicizia con Pinturicchio, che all’epoca era già un artista affermato.
Raffaello a Firenze
A ventun anni Raffaello decise di trasferirsi a Firenze, affascinato da quanto si diceva delle opere di due noti artisti vissuti in quella città: Leonardo Da Vinci e Michelangelo.
I dipinti: le Madonne di Raffaello
In questo periodo Raffaello dipinse il celebre ciclo di dipinti della Madonna con il Bambino, uno dei soggetti verso i quali l’artista era particolarmente attratto. Secondo alcuni, Raffaello preferì dipingere questo soggetto per sopperire alla tragica scomparsa della madre quando era ancora bambino.
Tra i dipinti più famosi della Madonna di Raffaello ricordiamo: la Madonna del Prato (1506), la Madonna Esterhazy (1508) e la Madonna del Cardellino (1506).
I famosi affreschi della Città del Vaticano
All’età di venticinque anni Raffaello fu chiamato a Roma da papa Giulio II che gli chiese di affrescare le stanze del Palazzo Apostolico in Vaticano. L’artista si è ispirato ai quattro collegi delle università medievali: teologia, filosofia, poesia e giurisprudenza per dare vita a uno dei dipinti più celebri del Rinascimento: La Scuola di Atene (1509-1511).
Sembra che Raffaello abbia dipinto alcuni degli studiosi più famosi del mondo con i volti dei più grandi artisti del suo tempo: Eraclito ha il volto di Michelangelo; Platone ha il volto di Leonardo da Vinci ed Euclide ha il volto di Bramante, che era un famoso architetto.
Tra i capolavori di Raffaello ricordiamo il dipinto Lo Sposalizio della Vergine (1504), realizzato per la cappella di San Giuseppe nella chiesa di San Francesco a Città di Castello. L’opera si trova oggi nella Pinacoteca di Brera a Milano.
Altre opere importanti sono La Deposizione (1507); la Resurrezione di Cristo (1501) conservata al Museu de Arte di San Paolo; le Tre Grazie (1504) e la Trasfigurazione (1516-1520), sua ultima opera che Raffaello non riuscì a portare a termine ma che fu completata da Giulio Romano.
Bottega di Raffaello
Oltre ad essere un grande artista, Raffaello era anche un ottimo imprenditore. Il suo negozio a Firenze era uno dei meglio organizzati. Mentre le botteghe del XVI secolo comprendevano solitamente un maestro e molti giovani apprendisti, la bottega di Raffaello era composta da più maestri, ognuno dei quali era responsabile di un gruppo di apprendisti. In questo modo il negozio poteva lavorare su più progetti contemporaneamente.
Raffaello architetto
Raffaello fu anche un importante architetto. Dal 1514 lavorò al progetto della Basilica di San Pietro in Vaticano (cantiere cui si dedicò anche Michelangelo dal 1546).
La morte di Raffaello
Raffaello morì la notte del Venerdì Santo del 1520, a soli 37 anni. I contemporanei affermarono che al momento della sua morte un tuono scosse i palazzi vaticani e il cielo si riempì di nuvole scure, come se il mondo avesse perso un sant’uomo.
Raffaello morì di una forte febbre che, secondo lo storico dell’arte Giorgio Vasari, era da connettere con i suoi eccessi amorosi.
Il suo corpo fu sepolto nel Pantheon di Roma.
Storia dell’Arte del Cinquecento
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