VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019tema svolto
Traccia:
Delinea la storia dei mezzi di comunicazione di massa nel novecento
Svolgimento:
Nel 1920 in America venne trasmesso via radio il primo programma radio ad ore fisse da una stazione americana, la KDKA. Da allora nacquero i mezzi di comunicazione di massa (mass-media in lingua inglese), che con il tempo presero il sopravvento sulla carta stampata nella diffusione delle notizie. Il cinema svolse un ruolo importantissimo, perché fu il primo mezzo di comunicazione in cui l’immagine diventava predominante, aumentando ancora di più le possibilità di realismo, ma anche di persuasione, nell’informazione. Famosi al proposito furono i notiziari LUCE, attraverso i quali il regime fascista informava, in modo distorto e retorico, la popolazione. Durante il ventennio lemittente radiofonica italiana EIAR entrò nelle case, ma fu forse la seconda guerra mondiale, con le trasmissioni di Radio Londra, che dimostrò lo straordinario potere dei media. Infatti gli italiani in lotta col regime erano informati da questa emittente sugli sviluppi della guerra di liberazione. Poi nel 1954 in Italia iniziarono le trasmissioni della RAI. E’ forse superfluo ricordare quanto i programmi televisivi abbiano contribuito alla diffusione di una cultura di massa. Se in Italia la lingua nazionale ha sostituito i dialetti nell’uso quotidiano, lo dobbiamo alla televisione più che alla scuola primaria. Negli anni sessanta uno studioso canadese, Marshall Mc Luhan, ipotizzò che il mondo si stava avviando a diventare come un “villaggio globale”. La rivoluzione informatica ha poi realizzato in pieno questa teoria. Infatti il computer è un altro strumento molto importante che ha rivoluzionato il mondo dell’informazione. Attraverso internet, infatti, messaggi e notizie viaggiano da una parte all’altra del globo con estrema rapidità. Le informazioni, memorizzate sotto forma di bit, possono essere archiviate, scambiate, copiate, ecc. Interessanti anche gli sviluppi della tv satellitare e digitale, che implicano un maggiore coinvolgimento dello spettatore. Occorre, infine, ricordare il giornale che continua ad essere strumento privilegiato per una libera e pluralistica circolazione delle idee, come vuole anche la Costituzione. Questo incredibile progresso nei mezzi di comunicazione di massa non esenta l’uomo dalla capacità di giudizio. Infatti, c’è ancora bisogno di discernere l’informazione vera da quella falsa e fuorviante, cioè dalla disinformazione.
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