Esperienza e teorizzazione: la nascita della scienza della politica in Machiavelli
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Origine della parola
Comunemente si ritiene che la parola abbia origine araba (da mahyàs, “spacconeria” o mu’afàh, “protezione” o ma-fi-ha, “non esiste”). Il termine Mafia o Maffia, nei vocabolari, non esiste prima del 1868. Il Traina – Vocabolario Siciliano-Italiano – 1868 dice: Mafia: Neologismo per indicare azione, parole od altro di chi vuol fare il bravo: sbracerìa, braveria. Sicurtà d’animo, apparente ardire: baldanza. Mafiusu: Chi opera e si mostra con mafia: bravaccio, sbarazzino. Pitrè e Capuana la ritrovano nel dialetto palermitano per indicare bellezza, baldanza, graziosità, perfezione, eccellenza. Di una bella ragazza si dice che è mafiusa o mafiusedda, perfino le stoviglie e la frutta, se di buona qualità, sono “mafiusi veru!”. Il termine, considerato quindi un neologismo, ebbe prima ampia diffusione con l’opera teatrale I Mafiusi della Vicaria di Giuseppe Rizzotto e Gaspare Mosca (1863) ambientata nel Centro storico di Palermo.
MAFIA ◄ mahyàs “spacconeria” o mu’afàh “protezione” o ma-fi-ha “non esiste”
ma, se si chiede direttamente a chi parla Arabo, risponderà che … “NON ESISTONO”
piuttosto strano, inoltre, che un termine avvertito dai linguisti siciliani dell’800 come un neologismo, sia d’origine araba. “Maffi” forse è pure d’origine araba ma molto più antico.
Il fallito attentato dell’Addaura
Indice:
La questione meridionale ha origine remote
Il mistero della setta dei “Beati Paoli”
La responsabilità dei Borboni all’origine del fenomeno mafioso
L’eccidio di Bronte (agosto-settembre 1860) e la novella di G. Verga “Libertà” (1882)
Il ruolo del brigantaggio nella Sicilia ottocentesca
La Mafia e il Movimento Indipendentista Siciliano (MIS)