Se questo è un uomo
27 Gennaio 2019Ryunosuke Akutagawa
27 Gennaio 2019di Umberto Saba
La malattia e la persecuzione
Malattia nervosa e oppio
1928: psicanalisi (Weiss)
Fuga da Trieste dopo leggi razziali
Parigi, Roma, Firenze (Montale)
1945: il Canzoniere (II)
1944-47: Storia e cronistoria del Canzoniere
Teatro degli Artigianelli
Falce martello e la stella d’Italia
ornano nuovi la sala. Ma quanto
dolore per quel segno su quel muro!
Esce, sorretto dalle grucce, il Prologo.
Saluta al pugno; dice sue parole
perché le donne ridano e i fanciulli
che affollano la povera platea.
Dice, timido ancora, dell’idea
che gli animi affratella; chiude: “E adesso
faccio come i tedeschi: mi ritiro”.
Tra un atto e l’altro, alla Cantina, in giro
rosseggia parco ai bicchieri l’amico
dell’uomo, cui rimargina ferite,
gli chiude solchi dolorosi; alcuno
venuto qui da spaventosi esigli,
si scalda a lui come chi ha freddo al sole.
Questo è il Teatro degli Artigianelli,
quale lo vide il poeta nel mille
novecentoquarantaquattro, un giorno
di Settembre, che a tratti
rombava ancora il canone, e Firenze
taceva, assorta nelle sue rovine.