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Durante un gioco sappiamo stupirci, scandalizzarci, meravigliarci, ma non vergognarci
Continuiamo imperterriti a pensare che tutto questo accade a tuo figlio non al mio, tutto ciò accade a casa tua non nella mia, questa tragedia si svolge dall’altra parte della strada non dalla mia parte. Eppure non è così.
Che fare allora? Smetterla di fare i sindacalisti, di guardare da un’altra parte, di optare sempre per le attenuanti generiche prevalenti alle aggravanti, forse è giunta l’ora di mettersi a mezzo, di traverso, rispolverando l’autorevolezza dei no, rispetto ai tanti sì, forse
di Vincenzo Andraous
La morte in gioco – di Laura Alberico Studente svizzero ucciso a Roma