Il titolo una barca nel bosco, è un paragone. Il protagonista è paragonato ad una barca nel bosco perché è del tutto diverso dalle persone che ci sono in quell’ambiente.
Gaspare era un ragazzo a cui piaceva studiare, e i suoi genitori pur non avendone le possibilità fecero il possibile per pagargli gli studi.
Arrivato nella nuova classe si sentiva escluso dai compagni, capiva di non essere come loro.
Così fece di tutto per riuscire a farsi accettare.
E riuscì a farsi degli amici, ma soprattutto uno Furio.
Lui era l’unico a cui raccontare le cose, l’unico che lo ascoltava e lo capiva.
Riuscì ad uscire dalle superiori e voleva laurearsi in latino.
Dopo aver capito che non gli sarebbe servita a niente una laurea come latinista, decise di laurearsi in giurisprudenza.
Ne uscì con ottimi voti.
In seguito aprì un bar.
Rivide il suo amico Furio dopo un bel po’ di tempo, e ebbero insieme un’ idea geniale: costruire un “bosco mondo”, cioè una casa stile foresta.
La vicenda si svolge: in casa, a scuola, in città, nell’isola. nel bar e nel bosco mondo.
La storia ha una durata maggiore rispetto al racconto.
Gli episodi in flashback: quando racconta la morte della madre e della zia.
Gaspare è un ragazzo che si dedica solo allo studio, che ha una famiglia che si preoccupa per lui e che fa di tutto per accontentarlo.
La mamma: credeva in lui, ma lui non fece che deluderla.
La zia: era diciamo l’aiutante di Gaspare, lo viziava accontentandolo sempre.
Furio: il suo più caro amico, lo aiutò nei momenti di bisogno.
“arrivo un po’ in anticipo, perché avevo paura di arrivare in ritardo proprio il primo giorno, che non mi facessero entrare e mi rispedissero a casa dicendomi: non lo vogliamo uno che il primo giorno arriva in ritardo; allora ho preso il tram mezz’ora avanti. mia madre me lo dice sempre: la prima cosa, Gaspare, è arrivare in orario.” Secondo me in questo brano del romanzo si riconosce che il narratore è interno.
Il passo si trova a pag 109, trasformazione in terza persona:
“Decise di non studiare mai più e di comprarsi un Nokia 3210, con sei cover una diversa dall’altra.
Se non avesse avuto questo modello di cellulare , si sarebbe sentito un perfetto cretino o meglio un deficiente, come avrebbero detto gli altri e doveva avere un bel set di cover. le copertine per i cellulari.
Il perché non lo sapeva. Sapeva che si faceva così e basta e se non avesse avuto le cover di ricambio sarebbe stato di nuovo un cretino.”
Francesca Trimboli