Einstein, rivolgendosi ai giovani, disse loro: “Tenete bene a mente che le cose meravigliose che imparate a conoscere nella scuola sono opere di molte generazioni: sono state create in tutti i paesi della terra a prezzo di infiniti sforzi e dopo appassionato lavoro. Questa eredità è lasciata ora nelle vostre mani, perché possiate onorarla, arricchirla e un giorno trasmetterla ai vostri figli. E così che noi, esseri mortali, diventiamo immortali mediante il nostro contributo al lavoro della collettività“. Riflettete su questo appello a voi indirizzato.
La “condizione femminile” nella narrativa italiana degli ultimi cento anni. Il candidato ne tratti, sulla scorta delle proprie letture.
Il Croce, di fronte alle celebrazioni ufficiali per la vittoria del novembre 1918, così scriveva: “Far festa perché? La nostra Italia esce da questa guerra come da una grave e mortale malattia, con piaghe aperte, con debolezze pericolose nella sua carne, che solo lo spirito pronto, l’animo cresciuto, la mente ampliata rendono possibile sostenere e volgere, mercé duro lavoro, a incentivi di grandezza. E centinaia di migliaia del nostro popolo sono periti, e ognuno di noi rivede, in questo momento, i volti mesti degli amici che abbiamo perduti, squarciati dalla mitraglia, spirati nelle aride rocce o tra i cespugli, lungi dalle loro case o dai loro cari. E la stessa desolazione è nel mondo tutto, tra i popoli nostri alleati e tra i nostri avversari, uomini come noi, desolati più di noi, perché tutte le morti dei loro cari, tutti gli stenti, tutti i sacrifizi non sono valsi a salvarli dalla disfatta. E grandi imperi che avevano per secoli adunate e disciplinate le genti di gran parte d’Europa, e indirizzate al lavoro del pensiero e della civiltà, al progresso umano, sono caduti; grandi imperi ricchi di memorie e di gloria; e ogni animo gentile non può non essere compreso di riverenza dinanzi all’adempiersi inesorabile del destino storico, che infrange e dissipa gli Stati come gli individui per creare nuove forme di vita” (da Pagine sulla guerra). Commentando questo brano, il candidato introduca i riferimenti storici necessari a meglio illustrarlo e comprenderlo.
“Oggi molte cose si vogliono respingere perché vecchie e altre esaltare perché nuove: ma il vecchio e il nuovo riguardano solo le cose che sono morte o moriranno. Nella perenne giovinezza del pensiero creativo l’umanità non conosce vecchiaia. Non lasciamoci accecare dai fari abbaglianti della tecnica moderna: le lucerne che vegliarono le carte dei nostri antichi restano accese ancora, attraverso i millenni, e resteranno” (Concetto Marchesi). Con opportuni riferimenti illustrate questa ammirevole difesa della civiltà classica.
E’ sempre più di attualità il problema della difesa dell’ambiente. Il candidato illustri i fatti e i punti di vista.
I modelli dei comportamenti sociali come presupposti della produzione e della fruizione dell’opera d’arte.
L’educazione familiare e l’educazione scolastica risultano spesso differenti, mentre dovrebbero essere solidali e integrarsi.