VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019tema svolto
Traccia:
Il videogioco è un’attività utile o è una completa perdita di tempo?
Svolgimento:
Anzitutto vorrei dire che la domanda posta dalla traccia mi sembra mal posta. Nel senso che il gioco non ha un’utilità immediata, ma diventa utilissimo a lungo termine, ed essendo il videogioco prima di tutto un gioco, esso mantiene questa caratteristica fondamentale. Cerco di spiegare con degli esempi. Quando i leoncini sono piccoli, essi incominciano a giocare fra di loro o con la madre. Spesso questi “giochi” sono molto violenti. Inoltre non servono nell’immediato, per esempio a garantire la sopravvivenza degli animali, ma a lungo termine sì. Nel senso che, quando il leoncino sarà diventato adulto, quei giochi, quelle abilità sviluppate da piccolo, gli permetteranno di essere veloce, abile e implacabile nella cattura della preda. La stessa cosa avveniva un secolo fa, quando un bambino giocava con un bastoncino e una ruota. Egli, imparando a far girare la ruota con il bastoncino, sviluppava la sua coordinazione oculo-manuale, che gli sarebbe servita poi per il lavoro, qualsiasi lavoro, che avesse affrontato nella vita. Ora, i videogiochi odierni svolgono più o meno la stessa funzione. Spesso chi li condanna, come gli adulti in genere, semplicemente non li conosce. Sono convinto anch’io che certi giochi possono provocare crisi epilettiche, in soggetti particolarmente a rischio, o che giocare per ore davanti a uno schermo può portare ad estraniarsi completamente dalla realtà, ma sarebbe frutto di un pregiudizio fermarsi solo qui. Una soluzione a questi eventuali problemi è già quella di favorire il gioco in gruppo. A molti di questi giochi, infatti, si può giocare insieme, così che il momento del gioco diventa anche una fase importante di socializzazione. Inoltre, come dicevo prima, bisognerebbe conoscere meglio le varie tipologie di gioco. Ad esempio, i giochi arcade o sparatutto, che sono proprio quelli in cui è meno implicata la riflessione, quindi più criticati dagli adulti, sviluppano le abilità manuali ed i riflessi del giocatore, costringendolo ad affrontare difficoltà seminate sul percorso. I giochi di strategia, invece, obbligano l’utente a fare delle scelte oculate, in quanto se il giocatore non compie le corrette azioni che l’avventura richiede per essere risolta, la storia non progredisce. Vorrei dire questo, infine, agli adulti ancora scettici sull’utilità dei videogiochi: non vi rendete conto che questi giovani leoncini destinati alla savana della vita, vivranno in una società altamente tecnologica, lavoreranno al computer e dovranno proprio affrontare una serie di situazioni simili a quelle che stanno affrontando adesso in sede di gioco? Siete davvero convinti che bastino ancora una ruota e un bastoncino per sviluppare le loro abilità?
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