“La sposa normanna” di Carla Maria Russo – di Marta Armelloni
28 Agosto 2015Il finale dei Promessi Sposi (cap. 38) – di Sofia Terraneo
28 Agosto 2015In questo libro, l’autrice Eileen Power si sofferma a descrivere le vite di alcuni personaggi vissuti nel corso del periodo medievale.
A eccezione di Marco Polo, ciò che accomuna tutte queste persone è la loro vita semplice, priva di gesta grandiose, da gente comune.
Infatti la Storia, non è solo quella raccontata sui libri di scuola.
Oltre ai grandi re e imperatori, c’erano le persone comuni, i contadini, i borghesi.
E secondo l’autrice di questo libro anche loro sono importanti per capire meglio gli sviluppi dei tempi storici.
Racconterò quindi le storie dei tre personaggi che più mi hanno colpito.
Il primo personaggio descritto nel libro è Bodo, un semplice contadino.
La storia di Bodo è ambientata ai tempi di Carlo Magno.
Egli aveva una moglie di nome Ermentrude e tre figli, possedeva una piccola fattoria dove andava a lavorare ogni giorno.
Gli uomini uscivano di casa la mattina presto, per andare a lavorare e rientravano la sera, all’ora di cena. Le donne invece restavano a casa con i figli più piccoli, cucinavano, cucivano e si occupavano di controllare le scadenze dei tributi.
Nei giorni festivi Bodo e sua moglie si divertivano a partecipare alle feste di paese, spesso accompagnate da canti e riti pagani, che la Chiesa cercò inutilmente di eliminare.
Ogni domenica andava a Messa insieme alla sua famiglia, come la grande maggioranza delle persone.
Egli inoltre amava andare al mercato per comprare qualcosa e osservare tra le bancarelle orientali.
Bodo era una persona molto superstiziosa e ripeteva scongiuri di antiche tradizioni ogni volta che voleva assicurarsi la fertilità dei campi.
Il secondo personaggio descritto nel saggio storico è Marco Polo.
Egli era un mercante e viaggiatore veneziano vissuto nel XIII secolo.
A quel tempo Venezia era una città molto importante per il commercio, anche grazie alla sua posizione strategica sull’Adriatico, al centro fra est e ovest.
Il padre Nicolò e lo zio di Marco Polo erano due commercianti di gioielli.
Quest’ultimi viaggiavano moltissimo a causa del loro lavoro.
Per parecchi anni si assentarono anche dalla loro patria per girare l’Asia centrale.
Durante questo viaggio vennero a contatto con Khan Kublai, il re della Cina.
Quest’ultimo incaricò i due mercanti di tornare a Venezia, e chiedere aiuto al Papa per selezionare e mandare in Cina uomini laureati, che potessero istruire così i Tartari.
Sbarcati in Italia però, Nicolò e suo fratello scoprirono che il vecchio Papa era deceduto, e al momento nessun altro aveva ancora preso il suo posto.
Dopo qualche anno, il nuovo Papa non fu ancora eletto, allora i due decisero di tornare in Cina, questa volta però portarono con loro anche Marco, oramai cresciuto.
Il re, Khan Kublai, si affezionò molto a lui, è iniziò ad affidargli carichi importanti.
Grazie a questa responsabilità, Marco Polo riuscì a viaggiare molto per la Cina, arrivando lungo i confini del Tibet, terre che al tempo erano ancora sconosciute al mondo occidentale, conoscendo così una civiltà ricca ed evoluta dal punto di vista economico e sociale.
Dopo anni e anni trascorsi in Cina, i tre tornarono nella loro patria nel 1295.
Qualche anno dopo fu imprigionato dai genovesi che sconfissero Venezia, ma fu presto liberato.
Nel frattempo divenne conosciuto grazie alle storie che raccontava sui suoi viaggi.
Restò in Italia fino alla sua morte nel 1324.
Il terzo personaggio di cui voglio parlare è Madame Eglentyne, la superiora di Chaucer.
Ella fu portata in convento molto presto dal padre.
Da subito imparò qui a leggere, parlare francese e cantare.
Nel tempo libero le monache dovevano dedicarsi a ciò che era previsto tra cui il giardinaggio, alla cucina o al ricamo.
Inoltre era severamente richiesto il silenzio.
Alla fine del Medioevo però queste regole restrittive andarono un po’ perdute e i casi di uomini e donne entrati nei monasteri non di propria scelta erano sempre più numerosi.
A causa di ciò anche le pratiche religiose persero di valore, e furono trascurate sempre di più.
Dopo anni di vita passati al monastero, Madame Eglentyne divenne superiora.
Fu però poi accusata di spendere inutilmente il denaro del monastero per beni personali, e di non essere abbastanza devota alla vita religiosa.
Infatti da quando quest’ultima fu incaricata di un ruolo più importante, passava molto più tempo fuori dal monastero e intraprendeva diversi viaggi.
Iniziò a indossare abiti diversi, gioielli, e a portare spasso cani o altri animali domestici. Tutto ciò era però vietato dalle leggi del monastero.
Un altra cosa che andava contro le regole furono i soggiorni degli ospiti paganti nel monastero.
Le monache non rifiutavano mai di ospitare questi, in cambio di somme di denaro, pur essendo i vescovi non d’accordo su queste procedure.
La sua storia quindi, ricostruita principalmente grazie ad alcuni libri vescovili, ci fa capire che non sempre la vita nel monastero era caratterizzata da preghiera e devozione ma era anche influenzata da una vita più mondana.