VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019tema svolto
Traccia:
Rifletti sulla funzione sociale e sul futuro del volontariato, eventualmente riferendoti ad esperienze personali.
Svolgimento:
La nostra società è basata sul consumo. Tutti lavorano per guadagnare, cioè per avere i soldi sufficienti per assicurarsi beni e servizi. Dedicare quindi parte del proprio tempo ad un’attività priva di un guadagno immediato, risulta anomalo e originale.
Certo il minore impegno orario in alcuni lavori consente di trovare il tempo per dedicarsi ad altre attività, ma niente obbliga ad impiegarlo per l’assistenza delle persone bisognose e per dare un po di dignità a chi non può soddisfare nemmeno le necessità primarie.
Queste persone, che non balzano agli onori della cronaca, che troppo spesso si disinteressa di loro, sono organizzate in associazioni, e rappresentano una struttura fondamentale nel campo della solidarietà. Se il pronto soccorso (il famoso 118) potesse fare affidamento solo su medici e infermieri professionisti, non sarebbe in grado di offrire il servizio che fornisce.
Il volontario è estraneo alla mentalità comune di accumulo e di consumo esasperato. Si educa invece al dono di sé e del proprio tempo, in una dinamica che, a sentire quelli che offrono questo servizio, rende più felici e realizzati, magari, di compensi in denaro. Mi è capitato di vedere un giovane che spingeva la carrozzina di un anziano, permettendo così a quella persona di uscire dal triste ambiente angusto dellospizio, e di assistere ad uno spettacolo. Nei volti dell’anziano era possibile leggere riconoscenza, nei volti del giovane serenità e letizia.
Vorrei fare anche l’esempio del Banco Alimentare, un’associazione nata in Francia ed approdata quasi subito in Italia, che, attraverso una rete di volontari, distribuisce ai poveri della nostre città industrializzate, che sono molti di più di quanto possiamo pensare, cibi scartati dalla grande industria alimentare o dalla grande distribuzione. Questa attività, oltre ad essere utile in sé, contribuisce ad evitare gli sprechi, che sono davvero troppi, nella nostra società del benessere, e non giustificabili, soprattutto quando alcuni avrebbero bisogno di quello che noi buttiamo.
Il banco alimentare organizza ogni anno la giornata della colletta alimentare, durante la quale, all’uscita dei supermercati e dei centri commerciali, vengono raccolti generi alimentari a sostegno dei poveri del paese.
Certe volte il volontario deve anche affrontare rischi, come quando è impegnato in azioni umanitarie in zone a rischio. Spesso i territori dove è maggiore la fame e il bisogno, sono anche quelli dove è più frequente il rischio della vita, a causa delle guerre e delle rivalità tribali. Tuttavia il peggior nemico del volontario non è neanche il rischio della vita, ma è l’ingratitudine umana. Accade infatti, talvolta, che l’azione del volontario non solo non è sostenuta e incoraggiata, ma è avvolta da indifferenza od ostilità.
Forse potrebbero fare qualcosa la stampa e la televisione , mettendo in maggior risalto le iniziative, e questo avviene raramente, talvolta in occasione di manifestazioni come Telethon, giornate della lotta contro malattie, ecc
Troppo raramente, però, abbiamo visto trasmissioni o letto articoli sull’opera degli inviati della Caritas, dei Medici senza frontiere, di Emergency , di Save the Children o dellAVSI.
L’opinione pubblica non è abbastanza sensibilizzata sull’importante servizio che offre il volontario. Talvolta, addirittura, alcuni giustificano la loro indifferenza dicendo che non vale la pena di aiutare le associazioni di volontariato, perché poi non si sa bene che fine fanno i nostri soldi, se arrivano veramente a chi ha bisogno oppure no.
E’ vero, effettivamente che qualcuno ha approfittato dellinesperienza altrui, fingendosi intermediario di associazioni benefiche, ed impossessandosi invece di persona dei beni o dei denari ingenuamente offerti dalla gente. E’ giusto essere quindi critici ed attenti, affinché i soldi non siano spesi inutilmente, ma non è il caso di pensare che tutte le società di servizi collegate alle grandi organizzazioni di volontariato, incaricate di raccogliere fondi, lo facciano per scopi di lucro.
A mio parere, sarebbe sufficiente, però, riferirsi direttamente alle associazioni più accreditate a livello nazionale ed internazionale, per esser sicuri che il proprio contributo non vada perso.
Le persone che, dal basso, si offrono per soccorrere gli altri hanno bisogno di incoraggiamenti e aiuti concreti, e non di critiche sterili.
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