La storia di un fiocco di neve – di Laura Alberico
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29 Dicembre 2013Antonio Pennacchi (26 gennaio 1950 – 3 agosto 2021) è stato uno scrittore italiano, vincitore del Premio Strega nel 2010 per il suo romanzo Canale Mussolini.
Biografia
Nato a Latina da una famiglia di lavoratori umbri (per parte paterna) e di coloni veneti (per parte materna), giunti nel Lazio per la bonifica dell’Agro Pontino, Pennacchi faceva parte di una numerosa famiglia con sette figli , tra cui il giornalista Gianni Pennacchi e l’economista e politica Laura Pennacchi. Si dedicò alla politica fin da giovane, ma, a differenza dei suoi fratelli, che aderiscono tutti a organizzazioni di sinistra, si iscrisse al Movimento Sociale Italiano, partito nazionalista neofascista e nazionalconservatore. Tuttavia, pur accrescendo la sua cultura politica, rifiutò l’ideologia neofascista ed entrò in conflitto con i dirigenti del partito e fu espulso. Dopo una lunga riflessione, si avvicinò al marxismo e si convertì al comunismo, aderendo al Partito Comunista Italiano (Marxista-Leninista) e partecipando alle Proteste del 1968.
Nel frattempo iniziò a lavorare come operaio presso l’Alcatel Cavi di Latina (allora chiamata “Fulgorcavi”), dove rimase per oltre trent’anni. Alla fine degli anni settanta entra nel Partito Socialista Italiano e nella CGIL, da cui viene espulso. Entra quindi nella UIL, passa al Partito Comunista Italiano e torna alla CGIL, dalla quale viene espulso nuovamente nel 1983. Lascia poi la politica e si laurea in lettere all’Università La Sapienza di Roma, iniziando la sua attività di scrittore.
Il suo romanzo d’esordio, Mammut, ricevette 55 bocciature da 33 editori, prima di essere pubblicato da Donzelli nel 1994, vincendo il Premio del Giovedì Marisa Rusconi. Nel 1995 scrive Palude, vincitore del Premio nazionale letterario Pisa, dedicato alla città di Latina. Ha poi scritto Una nuvola rossa nel 1998, racconto ispirato all’omicidio di una giovane coppia a Cori, avvenuto l’anno prima e che ha avuto grande risalto nella cronaca nazionale.
Nel 2001 lascia l’editore Donzelli e si trasferisce alla Arnoldo Mondadori Editore. Nel 2003 esce l’autobiografico Il fasciocomunista, vincitore del Premio Napoli. Il film è stato adattato in un film, intitolato Mio fratello è figlio unico, diretto da Daniele Luchetti. Il film è stato un successo al botteghino e ha vinto un premio speciale al Festival di Cannes, ma Pennacchi ha litigato fortemente con il regista poiché nella seconda parte del film la trama del libro è stata modificata. Sempre nel 2001 escono i saggi Viaggio per le città del Duce. Nel 2005 escono i saggi de L’autobus di Stalin.
Nel giugno 2006 è stata pubblicata la raccolta di racconti “Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni.” Pennacchi ha collaborato, e ha iniziato una collaborazione con Limes. I suoi scritti sono apparsi anche su Nuovi Argomenti, MicroMega e Nouvelle Revue Française. A partire dal 2007 l’autore è stato impegnato in un progetto, insieme agli Anonymity Writers, che prevedeva la scrittura del romanzo Cronache da un pianeta abbandonato, attraverso la partecipazione e la collaborazione di autori sconosciuti. Sempre nel 2007 aderisce al Partito Democratico. Nel 2008 esce il saggio Fascio e martello, in cui descrive le città fondatrici del fascismo in tutta Italia e scrive il soggetto del cortometraggio Occhi verdi per il regista Clemente Pernarella.
Il 2 marzo 2010 è uscito Canale Mussolini, romanzo sulla bonifica dell’Agro Pontino. Il libro, definito dall’autore “l’opera per cui sono venuto al mondo”, ha vinto il 2 luglio dello stesso anno la 64a edizione del Premio Strega, il Premio Acqui della Storia come “romanzo storico dell’anno”, il premio Libro dell’anno, ed è stato finalista al Premio Campiello. Il romanzo è stato acclamato da gran parte della critica ed è salito in cima alle classifiche di vendita. Il 14 novembre dello stesso anno riceve ad Asti il premio Asti d’Appello.
Il 3 agosto 2021 Pennacchi è morto di infarto nella sua casa di Latina. Pochi istanti prima della sua morte, stava parlando al telefono con la moglie, quando improvvisamente è crollato. Sua moglie ha allertato un’ambulanza per assistenza medica. Arrivati a casa, i soccorritori dell’ambulanza hanno trovato Pennacchi morto. Aveva 71 anni.
Appunti
- “Il fasciocomunista” di Antonio Pennacchi recensione e tecniche narrative
- “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi riassunto e riflessioni sul romanzo
- Antonio Pennacchi biografia
Compito in classe
- Verifica sul romanzo “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi
Film tratto dal libro
Videolezioni
- VIDEO su youtube “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi
- VIDEO Introduzione al romanzo “Accio il fasciocomunista” di Antonio Pennacchi 2F video su you tube