1984
27 Gennaio 2019Fonologia
27 Gennaio 2019Recensione e tecniche narrative del libro “Accio il fasciocomunista” di Antonio Pennacchi
La famiglia di Accio era numerosa, un po’ perché Mussolini dava un premio per ogni bambino nato, un po’ perché il padre di Accio si divertiva a fare figli, così quando Accio tornò dal Seminario non c’era molto spazio per lui. Doveva dividere il cibo con Otello e Manrico, mentre le due ragazze più piccole lo dividevano con i loro genitori. Due ragazze più grandi erano già uscite di casa, per fortuna, altrimenti non ci sarebbe stato da mangiare anche per loro. Accio aveva le sue idee, e la politica alla fine arrivò a dominare la sua vita. Manrico prende una strada di fatto simile, ma all’altro capo dello spettro politico.
Nell’ Italia tumultuosa tra anni ’60 e ’70, i due fratelli, con convinzioni politiche opposte, si innamorano della stessa donna e si separano. Il romanzo però non è solo una saga familiare e sentimentale, ma un vero e proprio romanzo storico, che apre uno squarcio su quindici anni controversi della politica italiana, e non solo della politica nazionale, ma an che, se non soprattutto, della politica locale.
La prima parte del libro che riguarda il periodo di Accio in Seminario è stata una lettura affascinante con le vite dei due fratelli e dei suoi compagni raccontate dal punto di vista di Accio. Con il suo amore per le versioni latine e i risultati nelle traduzioni, non sorprende che i sacerdoti responsabili del seminario non volessero lasciar tornare Accio a casa. Accio, in effetti, voleva continuare a studiare latino, ma a modo suo, non in seminario ma al Liceo Classico. La famiglia, invece, per questioni economiche, lo iscrisse all’ Istituto Tecnico, per imparare un mestiere. La mancanza di entusiasmo per le materie tecniche lo allontanano anche da quell’ambiente, mentre la politica locale esercita su di lui una maggiore attrazione.
Si susseguono così lunghi paragrafi con descrizioni di incontri, scioperi e piccoli tafferugli che ben rendono l’atmosfera pesante di quegli anni. Quando si avvicinano i capitoli finali la storia prende una piega inaspettata.
Tecniche narrative
La storia è raccontata da Accio, quindi Manrico è visto solo attraverso i suoi occhi, e Accio è ossessionato da se stesso e dai suoi impulsi, e domina la storia. Le donne nella storia hanno solo parti secondarie: l’unica che ha una profondità, e complessità, di sentimenti è la madre di Accio e Manrico.
Appunti
- “Il fasciocomunista” di Antonio Pennacchi recensione e tecniche narrative
- “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi riassunto e riflessioni sul romanzo
- Antonio Pennacchi biografia
Compito in classe
- Verifica sul romanzo “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi
Film tratto dal libro
Videolezioni
- VIDEO su youtube “Accio il fasciocomunista, vita scriteriata di Accio Benassi” di Antonio Pennacchi
- VIDEO Introduzione al romanzo “Accio il fasciocomunista” di Antonio Pennacchi 2F video su you tube