Un infinito numero
27 Gennaio 2019Un’ idea
27 Gennaio 2019
Ai tempi in cui Gaber scrisse questa canzone (1973) cerano ancora i manicomi, poi aboliti con la Legge Basaglia nel 1978, quindi i matti” (almeno, quelli che la società considerava pazzi) erano dall’altra parte del cancello. Simone Cristicchi ha fatto una canzone e un documentario su questo, vincendo anche la 57° edizione del festival di Sanremo nel 2007.
Noi, oggi, dall’altra parte del cancello possiamo mettere i carcerati, i drogati, ma il problema è un altro.
Gaber, insomma, si pone lo stesso interrogativo che si poneva Pirandello qualche decennio prima: da quale parte del cancello ci sono gli uomini normali? E poi, cosa vuol dire essere normali o essere pazzi? Chi stabilisce chi è pazzo e chi non lo è? E infine, detto tra noi, le persone che si comportano in un certo modo alle manifestazioni o allo stadio, vi sembrano sempre proprio tutte persone normali, persone con le rotelle a posto? Noi siamo sempre sicuri di essere razionali, sempre?
Dall’altra parte del cancello di Gaber – Luporini
1973 © Edizioni Curci Srl – Milano
Ho visto un uomo matto
è impressionante come possa fare effetto
un uomo solo, dimenticato, abbandonato
dietro le sbarre sempre chiuse di un cancello.
Noi fuori dal cancello
noi che siamo normali, noi possiamo far tutto
noi che abbiamo la fortuna di esser sani
noi ragioniamo senza perdere la calma
col controllo di noi stessi, senza orribili visioni.
Noi siamo sani, noi siamo sani
noi siamo fuori dai problemi della psiche
sempre in pace col cervello e con i nostri sentimenti
così normali, i nostri gesti equilibrati
non danneggiano nessuno, sempre lucidi e coscienti.
Noi siamo sani, noi siamo sani, noi siamo normali
noi che sappiamo di contare sul cervello
siamo sicuri, siamo forti, siamo interi
e noi dall’altra parte del cancello.
Un uomo, lo sguardo fisso
un uomo solo alla ricerca di se stesso
un uomo a pezzi, così impaurito, così bloccato
dietro le sbarre sempre chiuse di un cancello.
Noi fuori dal cancello
noi che siamo normali, noi possiamo far tutto
noi che abbiamo la fortuna di esser sani
possiamo avere un buon lavoro, una famiglia
sempre unita, un’esistenza piena di rapporti umani.
Noi siamo sani, noi siamo sani, noi siamo normali
noi che abbiamo gli strumenti per poterci realizzare
con un titolo di studio
si può viaggiare, si può avere il passaporto, la patente
il porto darmi e la domenica allo stadio.
Noi siamo sani, noi siamo sani, noi siamo normali
noi che sappiamo di contare sul cervello
noi prepariamo i nostri figli per domani
e noi da quale parte del cancello
da quale parte del cancello.
Siamo proprio normali, noi possiamo far tutto
noi che abbiamo la fortuna di esser sani
noi ragioniamo senza perdere la calma
col controllo di noi stessi senza orribili visioni.
Noi siamo sani, sì, noi siamo sani
noi siamo fuori dai problemi della psiche
sempre in pace col cervello e con i nostri sentimenti
così normali, i nostri gesti equilibrati
non danneggiano nessuno, sempre lucidi e coscienti.
Noi siamo sani, noi siamo sani, noi siamo normali
noi che sappiamo di contare sul cervello
noi prepariamo i nostri figli per domani
e noi da quale parte del cancello
da quale parte del cancello.
Siamo proprio normali, noi possiamo far tutto
noi che abbiamo la fortuna di esser sani
possiamo avere un buon lavoro, una famiglia
sempre unita, un’esistenza piena di rapporti umani.
Noi siamo sani, noi siamo sani,
noi siamo sani, noi siamo sani,
noi siamo sani…
[rumore di fondo] Goal!
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