Nella seconda metà dell’800 si sviluppa in Francia una corrente culturale che influenzerà il 900: il Decadentismo.
Il termine decadente” fu usato inizialmente per identificare una nuova generazione di poeti considerati al di fuori della norma: sia nella produzione letteraria sia nella vita.
Teorico del Decadentismo fu Paul Verlaine.
I decadenti criticavano il Positivismo e vi si contrapponevano attraverso atteggiamenti anticonformisti e anticonvenzionali; pur consapevoli di essere rifiutati dalla società borghese ne fanno motivo di orgoglio, rivendicando la propria superiorità.
Il Decadentismo è considerato il proseguimento in forma estrema di alcuni temi del romanticismo come: il sogno, l’immaginazione e la fantasia.
Con essi, inoltre condividevano tutto ciò che era legato alla dimensione irrazionale.
Tra gli eroi decadenti troviamo la figura dell’inetto: un uomo senza volontà afflitto da una malattia interiore che gli impedisce di vivere. Ha davanti a se due strade: il suicidio o il sogno.
Un’altra figura che emerse fu quella del superuomo: individuo che compie imprese eccezionali per realizzare se stesso.
L’ultima figura del Decadentismo è rappresentata dal dandy: individuo vestito in modo stravagante. I dandies” erano gli esponenti della cultura dell’apparenza, dell’estetismo decadente. Precursore del dandismo fu Huysmans, il cui romanzo A ritroso” è considerato la bibbia” del Decadentismo.
I precursori ottocenteschi furono: in Francia Baudelaire, Rimbaud, Verlaine e Mallarmé, iniziatore del Simbolismo; in Inghilterra Oscar Wilde; in Italia Pascoli e D’Annunzio.
Maggiore esponente del Decadentismo è Baudelaire secondo cui la realtà è quella che si cela dietro l’apparenza.
Il Decadentismo diede vita al Simbolismo il cui maggiore esponente fu Mallarmé, secondo cui la poesia è un mistero di cui il lettore deve cercare la chiave. Per i simbolisti solo la poesia era lo strumento in grado di cogliere il mistero profondo della realtà.
l’artista è un veggente, colui che va al di la delle apparenze che la società non può percepire
l’artista è un esteta
la tecnica espressiva è quella della poesia pura; il linguaggio è ricco di metafore, analogie e simboli; la parola diventa pura e astratta, e ha valore solo per la sua fonicità e la sua musicalità.
la sintassi diventa imprecisa
la metrica tradizionale lascia il posto al verso libero
Nella metà dell’800 il movimento del Preraffaellismo, fondato da Rossetti, aveva anticipato l’Estetismo, sostenendo un’arte naturale, semplice, e piena di religiosità.
Uno dei decadenti inglesi più celebri fu Oscar Wilde, che con i suoi modi raffinati e con il suo comportamento anticonformista fece scandalo nella società perbenista dell’epoca vittoriana.
Appunti di Stella
“L’uso della parola” – Magritte