Nell’ XI secolo, precisamente nel 1075, nel pieno della lotta per le investiture, il papa Gregorio VII, forse con una chiarezza e una determinazione nuove, la centralità del ruolo del Papa all0niterno della Chiesa, Poiché la cheisa non può essere condizionata nel suo agire dal potere politico
Questo è il testo dei 27 assiomi:
Che la Chiesa Romana è stata fondata da Dio e da Dio solo.
Che il Pontefice Romano è l’unico che può essere giustamente chiamato universale.
Che lui solo può deporre o ripristinare i vescovi.
Che in qualunque concilio i suoi legati, anche se minori in grado, hanno autorità superiore a quella dei vescovi, e possono emanare sentenza di deposizione contro di loro.
Che il Papa può deporre gli assenti.
Che, fra le altre cose, non si possa rimanere nella stessa casa con coloro che egli ha scomunicato.
Che a lui solo è legittimo, secondo i bisogni del momento, fare nuove leggi, riunire nuove congregazioni, stabilire abbazie o canoniche; e, dall’altra parte, dividere le diocesi ricche e unire quelle povere.
Che solo lui può usare le insegne imperiali.
Che solo al Papa tutti i principi devono baciare i piedi.
Che solo il suo nome venga pronunciato nelle chiese.
Che questo sia il solo suo nome al mondo.
Che a lui è permesso di deporre gli imperatori.
Che a lui è permesso di trasferire i vescovi secondo necessità.
Che egli ha il potere di ordinare un sacerdote di qualunque chiesa voglia.
Che colui che egli ha ordinato può dirigere un’altra chiesa, ma non può mantenere posizioni inferiori; e che un tale non può ricevere gradi superiori da alcun altro vescovo.
Che nessun sinodo sia detto sinodo generale senza il suo ordine.
Che nessun capitolo e nessun libro sia considerato canonico senza la sua autorità.
Che una sentenza da lui emanata non possa essere ritirata da alcuno; e che soltanto lui, fra tutti, possa ritirarla.
Che egli non possa essere giudicato da alcuno.
Che nessuno osi condannare chi si appella alla Santa Sede.
Che a tale Sede vengano sottoposti i casi più importanti di ogni chiesa.
Che la Chiesa Romana non ha mai errato; né mai errerà per tutta l’eternità, secondo le Scritture.
Che il Pontefice Romano, se è stato eletto canonicamente, è senza dubbio alcuno fatto santo dai meriti di San Pietro; secondo quanto detto da San Ennodio, vescovo di Pavia, e da molti santi padri che lo hanno sostenuto. Secondo quanto contenuto nei decreti di San Simmaco papa.
Che, per suo comando e col suo consenso, sia legale per un subordinato di presentare accuse.
Che egli possa deporre o ripristinare vescovi senza convocare un sinodo.
Che colui il quale non è in pace con la Chiesa Romana non sia considerato cattolico.
Che egli possa liberare i sudditi dall’obbligo di obbedienza a uomini malvagi.