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27 Gennaio 2019Gilbert Keith Chesterton
27 Gennaio 2019Famoso per le sue ballerine, Edgar Degas (1834-1917) è spesso considerato uno dei maestri dell’impressionismo, una classificazione che ha confutato; il pittore si definiva un realista e un indipendente.
Appassionato allo studio del movimento, si affezionò a tutti i motivi che rappresentavano la vita: la danza, certo, ma anche le corse dei cavalli. Come il suo amico Manet, Degas è stato uno dei grandi pittori della vita moderna, scene di caffè, bordelli, modiste, lavandaie…
L’opera di questo artista parigino e borghese, molto colto e collezionista, è segnata dalla sua conoscenza del grande maestri, e di Ingres in particolare, di cui era considerato uno degli eredi per la qualità della sua stirpe.
Disse: “Nessuna arte è meno spontanea della mia. Quello che faccio è frutto della riflessione e dello studio dei grandi maestri. »
La sua vita
Nato a Parigi nel 1834, Edgar Degas proveniva da un ambiente borghese.
Porta con sé una triplice cultura: italiano da padre, americano da madre e parigino di nascita.
Degas studiò al Lycée Louis-le-Grand, dove si diplomò nel 1853. Dotato di talento artistico, prolifico disegnatore, interruppe gli studi di legge e si unì allo studio di uno studente di Ingres, Louis Lamothe.
La prima parte del suo lavoro è improntata alla tradizione classica: Degas espone dapprima quadri di storia al Salon, prima di entrare in circoli indipendenti e partecipare a tutte le mostre impressioniste tra il 1874 e il 1886 (tranne nel 1882), con soggetti ispirati alla vita contemporanea. Nonostante avesse viaggiato in Louisiana e in Italia, rimase molto legato a Parigi.
Dal 1870, Degas si interessò al mondo dell’Opera e della danza, che costituirono un tema importante nella sua opera pittorica, ma anche scultorea. Evolvendosi in un ambiente mondano dove la musica gioca un ruolo fondamentale (con i Lerolle, i Rouart), amico di Ludovic Halévy (il librettista della Carmen di Bizet), entra nel backstage dell’Opéra di Parigi.
Degas dipinse alcune scene d’orchestra, ritratti di musicisti, ma soprattutto le lezioni di danza frequentate dalle ballerine alle prime armi.
L’artista rivela la crudeltà di un mondo che coglie in tutta la sua complessità sociologica: i signori che aspettano le ballerine (a volte paragonate a prostitute), le rivalità, la gerarchia; nulla è dimenticato
Tra il 1895 e il 1896, l’artista sperimenta il mezzo fotografico realizzando ritratti e nudi in luce artificiale.
L’ultima parte della vita di Degas fu oscurata da una cecità che lo privò progressivamente della sua arte: l’artista avrebbe smesso di dipingere nel 1912.
Si dedicò al pastello e al monotipo (tecnica di stampa senza incisione apprezzata dagli impressionisti), producendo opere di grande modernità, a lungo trascurato.
Dopo la sua morte nel 1917, lo stesso anno di Rodin, le vendite del suo studio e della sua sublime collezione di maestri (Ingres, Delacroix, ecc.) segnano l’anno 1918.
La famiglia Bellelli, 1858–1867
Mentre si trovava in Italia, dove stava completando la sua formazione artistica, Degas fece visita alla sua famiglia napoletana, di cui dipinge un degno ritratto qui maestri fiamminghi. L’opera è caratterizzata dalla sua grande struttura e severità, una profusione di dettagli e una tavolozza sobria. Degas riesce a cogliere la psicologia dei suoi modelli. È un’opera importante della giovinezza del pittore.
Corse di cavalli davanti alle tribune, 1866–1868 circa
L’ippodromo era un passatempo borghese ai tempi di Degas. Affascinato da questo ambiente mondano, il pittore fu attratto anche dallo studio del movimento offertogli dal soggetto equestre. I purosangue sono nervosi prima dell’inizio della gara. Dominata dalla linea diagonale, la composizione è dinamica. Degas attribuisce grande importanza al ruolo della luce, dei contrasti e delle ombre, che sembrano dividere la tela e dare accesso a un’altra realtà.
La classe di ballo, tra il 1873 e il 1876
La lezione di danza, tra il 1873 e il 1876
Introdotto dietro le quinte dell’Opéra in rue Le Peletier, Degas si interessa al piccolo mondo dei ballerini.
Si tratta di un corso di danza, dove le ballerine si esercitano sotto l’occhio vigile del maestro di ballo, unica presenza maschile. La tensione e la promiscuità sono palpabili. Alcuni eseguono i movimenti, mentre altri sembrano stanchi, addirittura esausti. Il pittore, avvicinandosi diagonalmente alla composizione, gestisce attraverso lo specchio l’intrusione dell’esterno in questo universo chiuso.
Piccola danzatrice di 14 anni, tra il 1865 e il 1881
Alla mostra degli impressionisti del 1881, Degas presenta una scultura in cera che rappresenta una giovane danzatrice in una gabbia di vetro. Il lavoro causò uno scandalo. Con il suo viso dai lineamenti scimmieschi, incarnava per alcuni una figura di perversione (l’Opera era spesso percepita come una delle anticamere della prostituzione borghese). Manifesto del naturalismo nella scultura, quest’opera è anche un vero e proprio assemblage poiché Degas ha vestito la sua ballerina con tutù e pantofole, che mostrano la sua ossessione per cogliere la realtà del suo tempo.
Storia dell’Arte dell’Ottocento
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Edgar Degas: raccolta di immagini
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