Tracce di temi per la Tipologia D: tema di attualità
27 Gennaio 2019Sara Renda
27 Gennaio 2019Appunti di Economia aziendale
I Prestiti obbligazionari sono una forma di finanziamento a medio-lungo termine tipica delle società per azione o delle società in accomandita per azioni.
Le società non possono emettere obbligazioni per somme eccedenti il capitale versato ed esistente secondo l’ultimo bilancio approvato. L’ammontare massimo per il quale il prestito può essere emesso viene quindi collegato alle somme versate dai soci a titolo di capitale di rischio quali risultano ancora esistenti dall’ultimo bilancio approvato. Si possono però emettere obbligazioni per un importo superiore a quello indicato:
quando le obbligazioni siano garantite da un’ipoteca su immobili di proprietà sociale e sino a due terzi del valore di questi;
quando l’eccedenza dell’importo delle obbligazioni sia garantita da titoli nominativi emessi o garantiti dallo Stato, aventi scadenza non anteriore a quella delle obbligazioni;
quando la società ottenga un’autorizzazione dell’autorità governativa a superare i limiti previsti.
L’emissione di un prestito obbligazionario deve essere approvata dall’assemblea straordinaria e la relativa delibera essere depositata entro 30 giorni presso la Cancelleria del Tribunale per il procedimento di omologazione e per la successiva iscrizione. Il prestito obbligazionario è un debito che la società contrae nei confronti di terzi. La caratteristica che lo distingue da un mutuo consiste principalmente nel fatto che il debito viene frazionato e che il rapporto che si instaura fra la società e il finanziatore può non avere per quest’ultimo la stessa durata del prestito, potendo egli smobilizzare in ogni momento il suo credito.
L’emissione del prestito
L’emissione prevede la formulazione di un programma nel quale devono essere indicati l’ammontare del capitale sociale sottoscritto e versato, l’ammontare complessivo del prestito, la sua durata e il tasso di remunerazione. Viene inoltre redatto il regolamento del prestito nel quale sono specificate le Caratteristiche dei titoli, le modalità e il prezzo di emissione, il valore nominale delle obbligazioni, le modalità di rimborso, la possibilità di rimborso anticipato e di acquisto dei titoli sul mercato da parte della società, ecc.
Il tasso effettivo di rendimento è composto da seguenti tre fattori:
1. il tasso nominale del prestito;
2. il prezzo di emissione;
3. il prezzo di rimborso.
La differenza tra la somma corrisposta alla scadenza ai possessori delle obbligazioni e il prezzo di emissione è da assoggettare alla medesima ritenuta fiscale prevista per gli interessi e i premi.
Il collocamento del prestito obbligazionario
Si parla di collocamento diretto quando la società prevede direttamente a collocare le obbligazioni sul mercato, indicando eventualmente gli istituiti bancari presso i quali si possono eseguire i versamenti. All’atto del versamento da parte dei sottoscrittori occorre tener conto della data dalla quale le obbligazioni hanno godimento e della data in cui il versamento viene effettuato.
Esempio: Emissione di un prestito obbligazionario:
– prestito £ 30.000.000, diviso in obbligazioni di £ 10.000 nominali al tasso del 12% e con godimento 1/3-1/9, da parte di una società quotata in borsa, valore di emissione £ 9.500.
–
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DARE |
AVERE |
Data |
cod. |
obbligazionisti c/sottoscrizione |
285.000.000 |
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disaggio su prestiti |
15.000.000 |
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prestiti obbligazionari |
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300.000.000 |
1. Versamento anteriore o coincidente con la data di godimento.
Quando il versamento sia anteriore o coincidente con la data di godimento delle obbligazioni, i sottoscrittori sono tenuti a versare esclusivamente il prezzo di emissione.
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DARE |
AVERE |
Data |
cod. |
banca x c/c |
285.000.000 |
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obbligazionisti c/sottoscrizioni |
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285.000.000 |
2. Versamento eseguito in data successiva a quella di godimento.
l’obbligazionista deve versare anche una somma supplementare per il rateo di interessi maturati. Il calcolo deve essere effettuato sul valore nominale e applicando il tasso del prestito per i giorni intercorrenti dalla data di inizio del godimento sino a quella di versamento.
Esempio:
riprendendo l’esempio precedente supponiamo che il versamento venga effettuato in data 18/3, (le obbligazioni hanno la prima cedola con godimento 1/3)
Calcolo degli interessi già maturati dal 1/3 al 18/3:
I= (300.000.000*12*18)/36.000= £ 1.800.000
£ (1.800.000 * 30%)= £ 540.000 rettifica della ritenuta fiscale
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DARE |
AVERE |
Data |
cod. |
banca x c/c |
286.260.000 |
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erario c/ritenute |
540.000 |
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obbligazionisti c/sottoscrizioni |
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285.000.000 |
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interessi su obbligazioni |
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1.800.000 |
Le scritture di fine esercizio
Per quanto concerne gli interessi in corso di maturazione si possono presentare due casi:
1. La scadenza delle cedole non coincide con il 1° gennaio.
In questa ipotesi occorre rilevare un rateo passivo per gli interessi maturati nel periodo compreso tra l’ultima data di godimento e il 31/12.
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DARE |
AVERE |
Data |
cod. |
interessi su obbligazioni |
12.000.000 |
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ratei passivi |
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12.000.000 |
- Il prestito obbligazionario ha godimento 1° gennaio – 1° luglio.
- In tal caso, a fine esercizio è giunta a completa maturazione la cedola relativa al semestre 1/7-31/12 e perciò il componente negativo di reddito da rilevare nel conto interessi su obbligazioni viene misurato da un debito verso gli obbligazionisti per l’importo netto e da un debito verso l’Erario per la ritenuta:
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DARE |
AVERE |
Data |
cod. |
interessi su obbligazioni |
25.000.000 |
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obbligazionisti c/interessi |
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17.500.000 |
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erario c/ritenute |
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7.500.000 |
In sede di scritture di assestamento occorre anche procedere alla rilevazione dell’ammortamento del disaggio su prestiti. Il criterio da seguire è indicato nel collegamento con il piano di ammortamento del prestito. Pertanto se il rimborso è previsto a quote costanti in 20 anni, ogni anno si porrà a carico dell’esercizio 1/20 del disaggio su prestiti.
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DARE |
AVERE |
Data |
cod. |
ammortamento disaggio su prestiti |
750.000 |
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disaggio su prestiti |
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750.000 |
Il rimborso dei prestiti
Il regolamento del prestito contiene le clausole riguardanti le modalità del rimborso e in particolare il piano di ammortamento. Se la durata del prestito non è molto lunga si può verificare il rimborso in un’unica soluzione alla scadenza, in tale ipotesi assumendo che il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione siano uguali al valore nominale, si rileverà:
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DARE |
AVERE |
Data |
cod. |
prestiti obbligazionari |
400.000.000 |
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obbligazionari c/rimborsi |
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400.000.000 |
Qualora il rimborso abbia luogo a un valore superiore al prezzo di emissione, la società dovrà operare la ritenuta fiscale sullo scarto fra i due valori (la ritenuta va versata entro il giorno 15 del mese successivo):
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DARE |
AVERE |
Data |
cod. |
prestiti obbligazionari |
400.000.000 |
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obbligazionisti c/rimborsi |
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397.600.000 |
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erario c/ritenute |
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2.400.000 |
Quando il rimborso avviene mediante estrazione a sorte (dei numeri di serie dei titoli da rimborsare), il regolamento fissa la data di estrazione e quella di rimborso. I numeri estratti devono essere pubblicati entro 10 giorni sulla Gazzetta Ufficiale per dare ai portatori di obbligazioni la possibilità di venire a conoscenza. La data di rimborso coincide generalmente con la scadenza di una delle cedole. A partire da tale data il titolo cessa di produrre interessi e, fatto salvo il diritto di rimborso anche se esercitato in ritardo, le cedole scadute dalla data di rimborso in poi sono prive di valore.
Le scritture sono simili alle precedenti.
della classe 4c 2005 Sezione serale
Istituto di Istruzione Superiore
“L. Scarambone” Lecce