Il naturalismo chartrense ebbe un ruolo rilevante nella filosofia medievale
La base di questo naturalismo è la fede nell’onnipotenza della natura. Per i chartrensi la natura è prima di tutto una potenza fecondante, perpetuamente creatrice, dalle inesauribili risorse, è, quindi, Mater generationis.
L’uomo, come affermano Guglielmo di Conches, discepolo di Bernardo di Chartres e Bernardo Silvestre, essendo natura e potendo comprendere la natura per via della ragione, può anche trasformare la natura con la propria attività.
L’uomo, quindi, diventa l’artigiano che trasforma e crea, homo faber, cooperatore della creazione con Dio e con la natura. “Qualunque opera”, dice Guglielmo di Conches, “è opera del creatore, opera della natura, o dell’uomo artefice che imita la natura”.
Audio Lezioni di Storia medievale del prof. Gaudio