IMMANUEL KANT – Critica del Giudizio
2 Novembre 2014IMMANUEL KANT – Introduzione e Dissertazione del 1770 – appunti
2 Novembre 2014Nella sua opera “Che cos’è l’illuminismo, Kant riflette sull’utilità e sugli sbocchi futuri della filosofia
Opera del 1784. E’ un’opera minore, lo scrive mentre lavora alla Critica della ragion pura.
L’illuminismo è una svolta: l’uomo è sempre stato guidato da qualcun altro, c’e sempre stato qualcun altro a dirgli che cosa doveva fare. Si è presa la coscienza che l’intelletto basta.
La dimensione dell’intelletto non è quella di essere guidata da qualcun altro. E’ l’intelletto stesso la guida di tutto, della conoscenza della morale, del giudizio, dell’estetica, che costituiscono il centro di Kant.
Nelle sue tre critiche parla di minorità e di maggiorità. Lo scarto è stato che l’uomo ha preso coscienza che non è la Terra al centro dell’universo, ma è il Sole al centro dell’universo. E’ una metafora che utilizza. Metto la ragione al centro della conoscenza della morale e del giudizio. E’ la ragione che determina cosa è giusto, sbagliato, bello, brutto, conoscibile, non conoscibile.
Nello stato di minorità l’uomo si è fatto dire sempre cosa è giusto e sbagliato. L’atto di Kant è una rivoluzione perché, come quella francese è stata politica, questa è della mentalità. L’idea di Kant è uscita vincitrice.
Altro elemento dell’Illuminismo: ben pochi sono riusciti ad educare il proprio spirito senza l’influenza della società cosi imbevuta di sottomissione. Ben pochi illuminati.
La ragione ha in sé la moralità, il giudizio, la conoscenza. Se non c’è rivoluzione al modo di pensare si passa da un tiranno ad un altro tiranno (Alfieri) e l’uomo non arriva ad un modo proprio.
Non basta esercitare privatamente l’uso della ragione, ma occorre farne un uso pubblico, ha lo scopo di rischiarare gli altro. L’uso pubblico anzi è la forza dell’Illuminismo!
Kant non è antireligioso o ateo, è protestante. Dio per lui esiste, ma la conoscenza di Dio non è affare della ragione perché non si fa esperienza di Dio. La religione viene confinata nella parte sentimentale.
La critica di Kant è sulla metafisica, sul tentativo di procedere oltre cose fisiche: non si può.
Dice che Hume lo ha risvegliato dal sonno dogmatico.
Il rischio è di passare da “tutto deriva da Dio” a “tutto deriva dalla ragione” : è la stessa cosa, perché prima ad essere tiranno è Dio, poi diventa la ragione, sono sempre tiranni. Non ho bisogno che mi si dica cosa fare.
Distingue il piano delle attività tra private e pubblica. Ci deve essere una dimensione pubblica! Se rimango all’uso privato della ragione, se rimango relegato ad una cosa in se stessa, non vale nulla.
Compito dell’intellettuale illuminista è quello di rischiarare gli altri.
Si va da assolutismo che dice cosa devono fare gli uomini ad assolutismo illuminato, che si apre alla libertà di pensiero, di parola e di scrittura. Si lascia criticare. Il potere non deve temere la libertà.
C’è anche l’universalità della ragione: la ragione degli uomini è fatta con punti comuni quindi ci sarà una conoscenza morale e giudizio comune di fondo, questo è l’aspetto pubblico della ragione.
La dignità dell’uomo sta nella sua autonomia della ragione: questo è il grande messaggio di Kant.
Il percorso umano che procede verso una liberazione della mente è graduale ma inesorabile.
Il percorso umano che procede verso una liberazione della mente è graduale ma inesorabile.