Titiro e Melibeo
27 Gennaio 2019Zaira Gangi
27 Gennaio 2019dalla Storia contemporanea
di Carlo Zacco
L’impero russo
La Russia nella seconda metà dell’800. La crisi dell’Impero ottomano permise la formazione di stati indipendenti: Serbia, Romania, Bulgaria, Montenegro, tutti sostenuti dalla Russia che intendeva estendere la propria influenza su quelle zone. Ma la Russia era ancora uno degli Stati più poveri d’Europa. Solo a partire dal 1880 iniziò un forte sviluppo industriale, e di comunicazioni (transiberiana), ma il grosso della popolazione viveva ancora in condizioni di estrema miseria; e benché la schiavitù della gleba fosse stata abolita nel 1861, i contadini russi continuavano a lavorare le terre dei vecchi padroni.
L’assolutismo. In Russia persisteva ancora la monarchia assoluta, per cui tutto il potere era in mano allo Zar. L’arretratezza economica ostacolava la politica imperialista: ad esempio la Russia fu sconfitta dal Giappone nel 1905, e questo favorì l’alleanza con Francia e Inghilterra: con l’aiuto di queste potenze la Russia sperava di sconfiggere il nemico d’occidente, cioè l’Impero Austro-Ungarico.
Audio Lezioni di Storia moderna e contemporanea del prof. Gaudio
Ascolta “Storia moderna e contemporanea” su Spreaker.