L’Italia degli Stati Regionali
Le corti italiane. In Italia il processo di unificazione non era nemmeno iniziato e, date le circostanze, non era neppure immaginabile: era infatti composta da piccoli principati che in quanto a ricchezza e splendore potevano competere con le maggiori monarchie.
L’equilibrio. Dopo la Pace di Lodi del 1454 in Italia le potenze regionali erano cinque: Ducato di Milano; Repubblica di Venezia; Signoria di Firenze; Stato della Chiesa; Regno di Napoli. La pace di lodi garantì un cinquantennio senza guerre chiamato «politica dell’equilibrio», che portò le corti italiane al loro periodo di massimo splendore in quanto a ricchezza, cultura, prestigio. E fece in modo che nessuna potesse imporsi sulle altre. L’equilibrio nascondeva però anche la loro debolezza: erano principati piccoli, sempre in competizione tra loro, molto deboli.
Rottura dell’equilibrio. Alla fine del Quattrocento l’equilibrio si rompe:
– 1492: Lorenzo del Medici, colonna portante dell’equilibrio italiano, muore senza lasciare eredi alla sua altezza, che potessero proseguire la sua acutissima politica di mediazione tra gli Stati.
– 1494: Ludovico il Moro, figlio cadetto di Francesco Sforza, usurpa il trono ducale che apparteneva al fratello e legittimo erede Gian Galeazzo. Quest’ultimo aveva sposato Isabella d’Aragona, figlia di Ferdinando Re di Napoli.
L’inizio delle «Guerre d’Italia». Questo gesto di Ludovico il Moro ruppe l’equilibrio e diede avvio ad una lunga stagione di guerre in Italia. Usurpando il trono era ovvio che il Ferdinando potesse da un momento all’altro attaccare Ludovico per rivendicare i diritti della figlia. Ludovico lo precede: invita Carlo VIII ad attaccare il Re di Napoli, col pretesto di far valere i propri diritti di successione al trono, che era appartenuto agli Angiò.
La discesa di Carlo VIII. La spedizione di Carlo VIII a Napoli fu sostenuta economicamente dai banchieri genovesi, toscani e milanesi, e politicamente dai medici di Firenze, e fu una vera «passeggiata»: nel Febbraio 1495 Carlo VIII entra a Napoli praticamente senza versare una goccia di sangue.
Reazioni. Ma il facile successo di Carlo VIII mise tutti in allarme:
– a Firenze il popolo si ribellò ai medici accusandoli di un eccesso di servilismo verso il Re di Francia, e instaurò una Repubblica;
– il Papa promosse una lega antifrancese, sostenuta da Firenze, Milano (voltafaccia di Ludovico!), Venezia, Spagna e Impero.
La discesa di Luigi XII. Di fronte a tutta questa ostilità Carlo VIII lasciò Napoli e abbandonò l’impresa. Nel 1500 il suo successore, Luigi XII avviò una nuova spedizione in Italia e conquistò Milano. Poi stipulò un accordo segreto col Re di Spagna per spartirsi il Regno di Napoli e sbarazzarsi degli Aragonesi di Napoli: Napoli/Abruzzo alla Francia; Calabria/Puglia alla Spagna. L’Italia era ormai in preda all’arbitrio delle potenze straniere.
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