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27 Gennaio 2019Appunti scolastici sulla civiltà egiziana, in particolar modo società e religione.
Per gli Egiziani, il Faraone non era un sommo sacerdote, ma piuttosto era il dio in Terra”.
Egli infatti era una figura sacra, ritenuta capace di parlare con gli dèi, di far straripare i fiumi e addirittura far sorgere e tramontare il sole.
Insomma la figura del Faraone era sacra ed inviolabile per ogni suddito. Egli non poteva ammalarsi, altrimenti tutto l’Egitto si esponeva al male, non poteva invecchiare né indebolirsi.
La sua morte rendeva necessaria la conservazione intatta del suo corpo, in un sepolcro. Per evitare che il suo spirito vendicativo oscurasse l’Egitto.
Una volta morto, il faraone veniva svuotato dei suo organi ( intestino, fegato, cervello etc) , tranne il cuore che doveva garantirgli l’accesso nell’aldilà.
Questi organi venivano depositati in dei vasi chiamati canopi. Mentre il corpo del Faraone veniva bendato con delle strisce di lino, cosparse di cera dapi diventando una mummia”.
Il suo viso era racchiuso in una maschera di legno e oro, mentre il corpo veniva deposto in diversi sarcofagi, l’uno contenuto nell’altro come le matrioske”, le famose bambole russe.
Dopodiché veniva seppellito nella piramide” una immane costruzione che doveva contenere mobili, oggetti, cibo ed altre cose che erano appartenute in vita al Faraone, affinché nell’oltremondo non gli mancasse nulla.
La società egizia era così suddivisa:
- Faraone, capo assoluto al pari di una divinità;
- Visir, secondo uomo più potente del paese, il quale controllava che tutto funzionasse nel Regno;
- Onorevoli, amici e parenti del Faraone, i quali avevano incarichi di ambasciatori o custodi del patrimonio;
- Nomarchi, governatori dei vari distretti del territorio egizio;
- Scribi, i contabili del regno;
- Sacerdoti, si occupavano delle diverse cerimonie nel paese;
- Artigiani, lavoratori specializzati che soddisfacevano le richieste dei ricchi;
- Contadini, il 90% della popolazione che lavorava la terra e pagava un tributo;
- Schiavi, una stretta minoranza che era ridotta ai servigi più bassi.
In Egitto era assai diffusa la poligamia” cioè la possibilità di sposare più donne, anche se una sola godeva dei diritti di moglie.
Questo fatto era dovuto alla necessità di avere un alto numero di figli, i quali servivano come braccia per lavorare.
Il matrimonio era un atto solenne, ma ci poteva essere anche il divorzio.
I genitori tenevano molto alla famiglia e spesso i matrimoni erano accordi e alleanze. Tuttavia, la donna era tenuta in considerazione, poiché vista come la regina della casa.
Il Faraone viveva a corte con le sue mogli, scribi e onorevoli. Tutti risiedevano in una reggia sfarzosa, con mobilia pregiata, vestiti e gioielli di lusso, cibi raffinati e servitù al seguito.
Mentre i contadini vivevano in case piene di fango, vestivano avvolti da pezzi di stoffa e mangiavano pane non lievitato.
Inoltre, essi lavoravano da novembre a marzo nei campi, mentre da marzo a giugno nei cantieri.
Riposavano solo a luglio, per via delle inondazioni del fiume Nilo.
La religione egiziana era politeista”, ovvero credevano in numerose divinità. Cerano divinità con forme umane ( antropomorfe), con forme animali (zoomorfe) e credevano anche in pietre divine che rappresentavano con gli obelischi ( alte costruzioni a colonna).
Solo il faraone Amenofis IV cercò di abolire questa religione politeista, per indirizzare la fede verso un unico Dio.
Appunti di Angelo Stumpo