Mitridate. Negli anni in cui si svolgeva la guerra sociale, in oriente Mitridate, Re del Ponto (regione turca che si affacciava sul Mar Nero) si preparava a guidare le province asiatiche ad una rivolta contro Roma. Nell’89 a.C. il Senato gli dichiarò guerra. Ma si trattava solo di una dichiarazione formale, che non prevedeva un intervento vero e proprio, dato che l’esercito era impegnato nella guerra sociale. Tuttavia Mitridate avviò dei massacri contro la popolazione romana che viveva nelle province, e questo fece sì che il Senato inviasse un esercito in Asia per incominciare la guerra.
Guerra civile. L’anno dopo, nell’88 a.C. l’impresa fu affidata a Silla, già vittorioso nella guerra sociale; ma Silla era di origine nobile, e questa scelta vide l’opposizione dei populares, che al suo posto chiedono l’affidamento a Mario. Questa opposizione diede origine ad una guerra civile tra i sostenitori di Mario e quelli di Silla.
– Vittorie di Silla. Silla si trovava già a Nola pronto a partire per il Ponto. Di fronte a questa opposizione convinse il proprio esercito a muovere dapprima verso Roma, e poi verso l’Asia, allettandoli con la prospettiva di un ricco bottino. Così fece: nel 87 a.C. sconfisse Mario presso Roma; subito dopo partì per il Ponto, e dopo quattro anni sconfisse anche Mitridate.
Mario il Giovane. Durante i quattro anni dell’assenza di Silla, i suoi oppositori ebbero modo di organizzarsi: Mario morì nell’86 a.C., e i populares si raccolsero intorno a suo figlio, Mario il Giovane, alleandosi con Etruschi e Sanniti.
Esito. Al suo rientro in Italia nell’83 a.C. Silla forma un’alleanza con i comandanti Marco Licinio Crasso e Gneo Pompeo, ottenendo un esercito regolare dalla sua parte. Grazie quest’alleanza, molta astuzia e molta corruzione Silla sconfisse populares, Etruschi e Sanniti massacrandoli alle porte di Roma nell’82 a.C. nella Battaglia di Porta Collina. Finiva così la prima guerra civile, durata dieci anni, e costata 500.000 vittime.