Jingle bells
28 Dicembre 2019Prefazione dell’ Amante di Gramigna
28 Dicembre 2019La lettera a Cangrande della Scala, attribuita a Dante Alighieri, è uno dei documenti più importanti per la comprensione della Divina Commedia.
La sua autenticità è stata a lungo oggetto di dibattito tra studiosi, ma resta fondamentale perché contiene una dettagliata esposizione dell’intento dell’opera e del suo significato.
Contesto e destinatario
La lettera è indirizzata a Cangrande della Scala, signore di Verona, il quale aveva ospitato Dante durante una parte del suo esilio. Cangrande era un importante figura politica dell’epoca, noto per il suo mecenatismo e per essere un protettore di esuli, intellettuali e artisti. Nella lettera, Dante esprime la sua gratitudine a Cangrande per l’ospitalità ricevuta e dedica a lui il Paradiso, la terza e ultima cantica della Divina Commedia.
Contenuto della lettera
La lettera è divisa in due parti principali:
- L’introduzione formale e il ringraziamento: Dante esprime la sua ammirazione per Cangrande, sottolineando le sue virtù di giustizia, magnanimità e generosità. In questa sezione, Dante segue il tradizionale stile epistolare medievale, pieno di elogi e riconoscimenti, come era consuetudine nelle lettere indirizzate a figure potenti.
- L’esposizione dottrinale sull’opera: Questa è la parte più rilevante della lettera, in cui Dante fornisce una spiegazione approfondita della sua Divina Commedia. Si concentra soprattutto su alcuni aspetti del Paradiso, ma la sua analisi abbraccia l’intero poema. La lettera è considerata una delle chiavi principali per interpretare l’opera, perché offre una descrizione dettagliata dei suoi scopi, del suo linguaggio e della sua struttura. Dante discute:
- Il titolo dell’opera: Dante spiega il significato del titolo Commedia, che è umile rispetto a un’opera “tragica”. La “commedia” ha un inizio difficile (il viaggio di Dante nell’Inferno), ma un finale lieto (la visione di Dio nel Paradiso), quindi non si riferisce allo stile letterario moderno della commedia, ma alla progressione dell’opera da uno stato di sofferenza a uno di gioia.
- L’intento dell’opera: Dante afferma che lo scopo della Divina Commedia è duplice: uno scopo letterale e uno allegorico. Letteralmente, il poema descrive il viaggio di Dante attraverso l’aldilà; allegoricamente, rappresenta il cammino dell’anima dalla perdizione alla salvezza. Il fine ultimo dell’opera, secondo Dante, è condurre i lettori a uno stato di felicità.
- Le quattro chiavi di lettura: Dante illustra come l’opera possa essere letta a più livelli, seguendo le tradizionali quattro interpretazioni medievali del testo:
- Letterale: la narrazione immediata del viaggio nell’aldilà.
- Allegorico: il significato nascosto, dove il viaggio rappresenta il percorso spirituale dell’anima verso Dio.
- Morale: gli insegnamenti etici che si possono trarre dal poema.
- Anagogico: il significato più alto e spirituale, che indica il destino dell’anima e il suo rapporto con Dio.
- Lo stile e il linguaggio: Dante difende il suo uso del volgare nella Divina Commedia (anziché il latino), giustificando la scelta in quanto il poema è destinato a un vasto pubblico, e non solo a una ristretta élite colta. Utilizzando il volgare, Dante desiderava rendere accessibile il messaggio morale e spirituale a tutti.
Importanza della lettera
La lettera a Cangrande è uno dei documenti più citati dagli studiosi danteschi per la comprensione del pensiero del poeta e delle sue intenzioni nella scrittura della Divina Commedia. In particolare:
- Chiarisce lo scopo e il metodo: La distinzione tra il significato letterale e quello allegorico, così come la descrizione delle chiavi di lettura, forniscono un metodo chiaro per interpretare non solo la Commedia, ma anche la poesia e la letteratura medievale in generale.
- Difende il volgare: La lettera è una delle testimonianze più forti del progetto di Dante di elevare il volgare italiano a lingua letteraria, un’idea che culminerà nel suo trattato De vulgari eloquentia.
- Dà valore alla dimensione politica e morale dell’opera: Dante insiste sul fatto che la sua opera non è solo un viaggio personale, ma ha un’importante valenza politica e morale, con l’obiettivo di educare e istruire il lettore, conducendolo verso una vita virtuosa.
Il dibattito sull’autenticità
Sebbene la lettera a Cangrande sia stata accettata per secoli come autentica, ci sono state dispute tra gli studiosi riguardo alla sua autenticità. Alcuni argomenti contro la sua autenticità includono:
- Differenze stilistiche: Alcuni studiosi notano che lo stile della lettera è diverso rispetto ad altre opere di Dante, come il De Monarchia o il Convivio.
- Problemi cronologici: Cangrande della Scala aveva circa vent’anni quando Dante avrebbe scritto la lettera, quindi alcuni ritengono improbabile che Dante avrebbe indirizzato a lui un’opera così importante in quel momento della sua vita.
D’altro canto, molti studiosi ritengono che, nonostante alcune discrepanze stilistiche, il contenuto e la struttura della lettera siano in linea con il pensiero di Dante, e la complessità dottrinale che essa presenta è coerente con il suo modo di affrontare temi filosofici e teologici.
Conclusione
La lettera a Cangrande rimane un testo cruciale per comprendere la Divina Commedia e le intenzioni di Dante come poeta e pensatore. Anche se la sua autenticità è stata oggetto di dibattito, il suo contenuto fornisce chiavi di lettura fondamentali per affrontare l’opera, e testimonia l’ambizione di Dante di creare un capolavoro che potesse avere un impatto morale, politico e spirituale sui suoi contemporanei e sui posteri.