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27 Gennaio 2019I salvati da Francesco durante la dittatura. La storia mai raccontata
L’inchiesta di Nello Scavo che svela il lato inedito da 007 del bene” di padre Bergoglio
Bologna, 25 settembre 2013
La lista di Bergoglio. I salvati da Francesco durante la dittatura. La storia mai raccontata è l’inchiesta del giornalista Nello Scavo che per la prima volta fa luce in maniera ampia e grazie a documenti inediti sul ruolo dell’allora padre Mario Jorge Bergoglio durante gli anni della dittatura argentina (1976-1983).
Lungi dall’essere stato connivente con il regime dei desaparecidos, l’allora provinciale dei gesuiti d’Argentina, oggi papa Francesco, ha compiuto un’azione da vero 007 del bene” istituendo una rete clandestina informale, ma assai efficace, per portare in salvo decine e decine di ricercati.
Dalle voci che Scavo ha interpellato in Argentina e in altri Paesi sudamericani, si evince che sono stati oltre un centinaio le persone che padre Bergoglio ha messo al sicuro grazie a stratagemmi da consumato uomo d’azione: l’utilizzo del centro gesuita di San Miguel come nascondiglio di presunti giovani in ritiro spirituale”, quando invece si trattava di perseguitati dal regime; fughe sulla propria auto di notte; telefonate criptiche e realizzate da telefoni pubblici per evitare intercettazioni; corrispondenza fatta recapitare attraverso originali stratagemmi; organizzazione di fughe all’estero lungo l’asse Argentina-Brasile-Europa; complicità con diplomatici stranieri per l’ottenimento di passaporti e lasciapassare, …
Sono numerose le storie di cui Scavo, reporter di Avvenire, dà conto nel suo libro-inchiesta: quella del sindacalista Gonzalo Mosca, nascosto al Colegio Máximo e poi fatto espatriare in Brasile: «Padre Jorge non solo mi accompagnò in aeroporto, ma venne fino al portellone dell’aereo», per assicurarsi che il suo protetto potesse veramente fuggire sano e salvo; Alicia Oliveira, l’attivista civile, entrata in clandestinità perché ricercata dai militari, che Bergoglio faceva incontrare con i figli in strutture dei gesuiti andandola a prendere di nascosto in auto; Alfredo Somoza, all’epoca giovane studente universitario di sinistra, oggi residente in Lombardia, per il quale Bergoglio approntò una via di fuga verso l’Europa attraverso il Brasile. Scavo getta inoltre piena luce sul caso Jalics-Yorio, ovvero la drammatica vicenda dei due gesuiti rapiti e torturati dai militari. Per la prima volta viene qui mostrata la lettera che Bergoglio scrisse alla famiglia di padre Jalics, in cui manifestava tutto il suo impegno per riavere salvo il suo confratello. Inoltre, anche grazie all’interrogatorio che Bergoglio ebbe nel 2010 in qualità di testimone al processo Esma a Buenos Aires e che viene pubblicato in esclusiva mondiale in appendice al libro, Scavo ricostruisce per la prima volta l’incontro tra Bergoglio e l’ammiraglio Massera durante il quale il gesuita esigette la liberazione immediata dei due religiosi. Inoltre, Scavo ha scoperto la vicenda di tre seminaristi alunni del grande vescovo Angelelli, ucciso dalla giunta militare con un finto incidente stradale: alcuni giorni prima di venir ammazzato, Angelelli, temendo per la sicurezza propria e dei suoi, affidò a Bergoglio tre suoi studenti. E proprio una notte l’allora padre Jorge Mario dovette respingere letteralmente un’irruzione dei militari al Colegio Máximo, venuti per cercare i tre ragazzi. Scavo svela poi un’altra vicenda inedita, quella riguardante il celebre teologo Juan Carlos Scannone, il massimo esponente della teologia del popolo (versione argentina della teologia della liberazione) il quale venne protetto e nascosto da Bergoglio sia dalla giunta militare che da quei vescovi che avrebbero voluto zittirlo.
In definitiva, scrive Scavo a mo’ di sintesi della sua inchiesta, «a voler azzardare una stima prudenziale, si direbbe che padre Jorge abbia messo al sicuro più di un centinaio di persone. Decine, come vedremo,
sono poi i salvati preventivamente”, cioè messi in guardia dal futuro papa prima che potessero finire sequestrati. E a questi si aggiungono quanti furono risparmiati a loro insaputa”» dal regime,
perché, grazie alle manovre di padre Jorge, «scongiurando nuovi arresti si evitò – come ci raccontano alcuni dei protagonisti – che nel corso degli interrogatori condotti sotto tortura potessero emergere altri nomi, che altrimenti oggi sarebbero annoverati nello sterminato elenco dei desaparecidos».
Il premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, dissidente argentino, firma la prefazione.
Nello Scavo, La lista di Bergoglio. I salvati da Francesco durante la dittatura. La storia mai raccontata, Editrice Missionaria Italiana, pp. 192, euro 11,90
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Chiara Brivio
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