La sabbia del tempo di Gabriele D’Annunzio
Come scorrea la calda sabbia lieve
Per entro il cavo della mano in ozio,
Il cor sentì che il giorno era più breve. 3
E un’ansia repentina il cor m’assalse
Per l’appressar dell’umido equinozio
Che offusca l’oro delle piagge salse. 6
Alla sabbia del Tempo urna la mano
Era, clessidra il cor mio palpitante,
L’ombra crescente d’ogni stelo vano
Quasi ombra d’ago in tacito quadrante 10
La sabbia del tempo: è un titolo assai significativo che fa immediatamente ricordare un oggetto legato ad entrambi i sostantivi, la clessidra.
In questo titolo sono riassunte l’idea del tempo che passa, la nostalgia del passato e la ciclicità del rapporto vita morte.
Metrica:
La poesia si compone di 2 terzine e una quartina. I versi sono tutti endecasillabi. Lo schema delle rime è ABA, CBC, DEDE.
Campi semantici:
Il movimento: lo scorrere della sabbia contro l’ozio (l’immobilità) della mano;
La morte: il giorno che diventa + breve e quindi muore; l’immagine dell’ombra che cresce e invade il giorno, la solarità dell’estate che finisce; l’inutile vitalità delle piante.
Figure retoriche:
Nella prima strofa il cuore sente che il giorno più breve; nella seconda l’ansia assale il cuore; nella terza il cuore è palpitante: il tutto in un climax che accompagna la riflessione dell’anima sulla fuggevolezza dell’essere. Tuttavia la figura retorica sulla quale si costruisce l’intera poesia è la metafora del corpo del poeta come una clessidra vivente in cui sentire fisicamente e psicologicamente lo scorrere inesorabile del tempo.
Osservazioni conclusive:
La visione della natura è una visione panica e il testo è caratterizzato da una forte musicalità. Le immagini costruite lungo i versi sono la descrizione di uno scenario quasi surreale: si tratta di una visione quasi onirica e metafisica del rapporto tra uomo e tempo
Ascolta “Gabriele D’Annunzio” su Spreaker.
1 Comment
[…] La sabbia del tempo di Francesco Avolio – Analisi del testo […]