Fabrizia Di Pietro
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27 Gennaio 2019Diario dellOmbra del Vero
di Danilo Fabbroni
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Danilo Fabbroni ha pubblicato nel 2013 per i tipi di www.youcanprint.it in autopubblicazione il testo 68, magie, veleni & incantesimi Spa. La rivoluzione del Sessantotto e il Potere Oscuro.
Sfilano qui, in questo testo, serrati, uno accanto all’altro, come in un cinemascope d’altri tempi, veri e propri assi di briscola come Adorno, Abbie Hoffman, Alain Danielou, Althusser, Anna Freud, Agnelli, Antoine Bernheim, Benjamin, Aurelio Peccei, Carl Schmitt, Crowley, la premiata ditta C.I.A., Calasso, Combriccole dellAlta Finanza, Culianu, D.A.F. De Sade, David Cooper, Freud, Foucault, Guy Debord, Gregory Bateson, Giordano Bruno, gangsterismo, Horkheimer, Henry Luce, Ian Fleming, Isherwood, il Tavistock, i robber barons americani fomentatori delle Guerre dellOppio per portare la civiltà occidentale – tanti Oriana Fallaci ante litteram – ai selvaggi” distanti da Il Secolo Americano”, James Bond, Jacob Taubes, James Hillman, Jerry Rubin, Jung, Kennedy, Leo Strauss, la Sandoz, lo spettacolo della rivoluzione” (telecomandata), lLSD, Marylin Monroe, Marcuse, Mircea Eliade, malavita, Margaret Mead, Michel David-Weill, Nietzsche, Rockefeller, Ronald Stark, stupefacenti a fiumi, servizi segreti a gò-gò, Thomas Mann, Timothy Leary, Vaneigem, Wystan H. Auden, Zolla, ed altri, in una sequela da Circo Barnum, insomma tutti gli eroi” cangianti di una delle più grandi magie che la storia contemporanea possa ricordare: il Sessantotto.
Squadernati in un affresco d’assieme, ecco comparire tutti gli incantesimi e i veleni mortali che non sono per nulla dantan, ma viceversa, rappresentano la tragica realtà vivente al giorno d’oggi.
Basandosi su testi inediti in Italia e poco o niente discussi, connessi in una fitta quanto inusuale trama, si mostra il cui prodest del 68 venendo a cadere la foglia di fico che ha sempre visto tale accadimento come spontaneo ed indice di libertà, essendo vero il perfetto contrario.
Il testo getta luce sul movimento della Controcultura con intenti nuovi, che si prefiggono di cogliere non tanto il plot dell’azione, e le scene culmini, quanto i registi ed i produttori dello show.
Ne La Superficie Opaca. Diario dellOmbra del Vero, da una parte si dà un seguito ideale a completamento delle tematiche del Sessantotto, dall’altra, apre, avvicinandosi ad avvenimenti e fatti più prossimi ai giorni nostri, un inquietante scenario sul qui ed ora.
Fantasmagorie che ci fanno riflettere se quello che scorgiamo con i nostri occhi e sentiamo colle nostre orecchie sia davvero quello che vediamo e sentiamo.
Infilando come d’uso sulle buone e vecchie antologie una mole ponderosa quanto impressionante di testi, dati, situazioni, piccole notizie di cronache, destinate ad essere non notate quasi da tutti, molti del quali inediti o non tradotti da noi, i più semisconosciuti.
Il testo si pone l’annosa questione se l’Occidente così come lo conosciamo nel suo Bene e nel suo Male, potrà avere chances di sopravvivenza dinnanzi all’abbraccio (mortale?) proveniente dall’Estremo Oriente.
Il tutto visto in una prospettiva singolare che non solo la doxa mainstream ha ovviamente quanto deliberatamente evitato di citare, ma quello che è più grave anche nellassordante silenzio – un vero e proprio rumore bianco – sull’argomento di gran parte della cultura soi disant controcorrente.
Una domanda conclude il libro al posto della classica risposta: siamo tutti orbi oppure è la superficie opaca che non solo impedisce di vedere ma di converso ci inganna.
Al lettore lardua questione
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