Titiro e Melibeo
27 Gennaio 2019Zaira Gangi
27 Gennaio 2019Illuminismo e Neoclassicismo
di Carlo Zacco
Illuminismo
Il periodo. Va dalla pace di Aquisgrana (1748) al Congresso di Vienna (1815). Questo periodo si pone in linea di continuità con l’età precedente, solo che ora i cambiamenti già in atto diventano sostanziali, e iniziano ad investire tutta la società, non solo gli ambienti privilegiati.
Questa è anche detta «epoca delle rivoluzioni e delle riforme». I cambiamenti sono radicali, in tutti i campi:
1) Società. Per quello che riguarda la società, questo periodo è caratterizzato dal crollo del cosiddetto ancien régime, e dall’affermazione della borghesia, il nuovo ceto (molto variegato al suo interno) che prende potere attraverso le due rivoluzioni: americana (1776) e Francese (1789);
2) Economia. Dal punto di vista economico con l’ancien régime, crolla definitivamente anche il sistema feudale, e si afferma quello industriale-capitalistico.
3) Politica. Dal punto di vista politico, le due rivoluzioni fanno in modo che poco a poco, dappertutto, crollino i sistemi assolutistici, e si affermi il sistema della monarchia o della Repubblica parlamentare, basato sulla democrazia.
Le riforme. Con la seconda metà del Settecento si apre una grande stagione di riforme, anche in quegli Stati, come quelli italiani, dove non cerano state le rivoluzioni politiche.
– Le riforme riguardavano tutti gli ambiti: giustizia, diritto, istruzione, economia;
– In particolare in Italia le riforme vennero applicate in quegli stati che erano sotto il controllo, diretto o indiretto, degli Asburgo d’Austria: Ducato di Milano, Granducato di Toscana; Regno di Napoli (dove cerano i Borbone); Regno di Sardegna (dove cerano i Savoia);
– il fatto importante, è che nei vari progetti di riforma vennero coinvolti gli intellettuali, che naturalmente applicavano i nuovi principi di utilizzo spregiudicato della ragione.
Cronologia. Sul piano cronologico questo periodo si può dividere in due fasi:
1) il cosiddetto periodo ‘delle rivoluzioni e delle riforme, che va da metà Settecento fino alla fine del secolo, cioè con la conclusione della Rivoluzione francese;
– questa è la fase delle grandi e radicali trasformazioni portate dall’illuminismo;
2) il periodo Napoleonico: che va dall’ascesa di Napoleone alla fine degli anni 90, fino alla disfatta di Waterloo e il congresso di Vienna;
– in questa fase, le conquiste portate dal periodo precedente diventano permanenti.
Il termine «Illuminismo». Il termine nasce dalla metafora che in quel tempo veniva usata dagli intellettuali francesi, che identificavano l’immagine della «luce» con l’intelligenza umana, la ragione che prendeva il sopravvento sul buio dell’ignoranza e delle superstizioni dei secoli precedenti.
– In Francia questo movimento che prevedeva l’uso spregiudicato della ragione in tutti i campi, e l’abbandono definitivo del principio di autorità prende il nome di Age des Lumieres;
– In Germania questa espressione viene sostituita col termine Aufklarung, un termine tratto dalla meteorologia, e che letteralmente significa ‘schiarita, ‘rischiaramento;
– Dal termine tedesco derivano tutte le altre traduzioni: Illuminismo in Italia; Enlightment in Inghilterra; Ilustraciòn in Spagna.
Neoclassicismo. In ambito artistico, il corrispettivo estetico dell’Illuminismo è il Neoclassicismo.
– il movimento nasce in Europa a partire dalle suggestioni provocate dalla scoperta dei siti archeologici di Pompei ed Ercolano, che avevano portato ad un nuovo interesse per l’antichità; queste suggestioni erano stato promosse dall’archeologo tedesco Johan Joachim Winkelmann.
– il termine stesso ‘Neoclassicismo presuppone un rinnovato interesse per l’antichità greco-romana, ma con delle differenze rispetto al classicismo cinquecentesco:
1) nel XV e XVI secolo cera l’intenzione di voler cancellare i secoli bui del Medioevo, e di ripristinare la continuità col monto antico che era stata interrotta; cera la volontà di far rivivere quel periodo, e di proseguire sulle stesse orme degli antichi;
– nel Neoclassicismo invece c’è la consapevolezza che il legame con l’antichità è ormai spezzato per sempre, e il mondo antico viene visto con nostalgia; con un certo distacco.
2) mentre nel ‘500 le poetiche erano precettistiche (sulla base di quello che facevano gli antichi), nel Settecento c’è una concezione più libera dell’arte, e non si mirava a creare norme assolute, ma a basarsi sul gusto personale, educato dallo studio dei classici;
3) Nella prima fase dell’illuminismo (rivoluzioni e riforme) il modello antico di riferimento è quello della Roma repubblicana; nella seconda parte (periodo Napoleonico) il modello è quello della Roma Imperiale.
Il ruolo degli intellettuali
Liberi pensatori. In questo periodo il ruolo dell’intellettuale cambia: da cortigiano, dipendente al servizio della nobiltà, passa ad essere un libero professionista, un libero pensatore che diffonde le nuove idee tolleranza, libertà, uguaglianza. Vi sono alcuni esempi celebri:
– Alfieri, nella Vita, mostra un grande disprezzo verso Metastasio, poeta di cesareo presso la corte degli Asburgo d’Austria, e lo dileggia con la famosa espressione della genuflessioncella;
– Mozart è uno di quegli artistiche vivono il passaggio dall’essere un artista ‘di corte, alle dipendenze di un sovrano, ad essere indipendente, e la sua vicenda avrà un esito molto negativo;
– Anche Parini vivrà metà della sua carriera alle dipendenze di una famiglia nobile milanese, e metà da libero professionista, ma nel suo caso il passaggio non ha provocato traumi, ed ha avuto esito positivo.
Intellettuali e società. L’intellettuale tende a porsi come agitatore di idee all’interno della società: vuole intervenire in prima persona in ogni campo, e proporre soluzioni a problemi concreti;
– attraverso i suoi scritti (articoli di giornale, pamphlet) vuole incidere sull’opinione pubblica; categoria quest’ultima che nasce proprio in questo periodo storico;
– questo ha degli effetti anche sulla scrittura: la volontà di farsi leggere da un pubblico (borghese) più ampio possibile, fa in modo che la scrittura sia brillante, attraente, comprensibile; non più fatta da uomini colti per altri uomini colti, ma più ‘democratica;
– si diffonde enormemente il genere della saggistica: non più lunghi trattati, in più tomi, ma pamphlet, l’articolo di giornale, il saggio breve su singoli aspetti, e sui più vari argomenti.
Intellettuali e potere. Non sempre, e non ovunque, l’intellettuale può essere un libero pensatore di fronte all’opinione pubblica.
– Alcuni Stati, benché governati attraverso monarchie assolute, ed estranei dai movimenti rivoluzionari, hanno comunque avviato vasti programmi di riforma (anche per prevenire rivoluzioni), e in questo processo hanno coinvolto i migliori intellettuali dell’epoca;
– i quali, a loro volta, hanno dovuto scendere a patti col potere: hanno rinunciato a parte della propria autonomia in modo da influenzarlo, ed indirizzarne le scelte.
L’accademia dei Pugni. In esempio di collaborazione tra ceto intellettuale e potere è quello del Ducato di Milano. La politica degli Asburgo d’Austria era quella di estendere anche alle colonie le stesse riforme attuate nella madre-patria.
– A Milano, un centro di elaborazione delle nuove idee illuministiche era l’accademia dei Pugni, nella quale i membri discutevano di problemi di attualità: politica, economia, giustizia, ma anche sanità, salute pubblica, urbanistica.
– vi hanno preso parte i fratelli Pietro e Alessandro Verri, Beccaria, Parini, e molti altri.
Il «Caffè». Uno dei risultati dell’accademia dei pugni fu la pubblicazione di una rivista, chiamata «Il Caffè», nella quale scrivevano per lo più gli intellettuali legati all’accademia stessa.
– la rivista si fonda su un artificio letterario: pubblicare le discussioni tra gli avventori di un locale milanese in cui si serviva appunto il caffè. Questi articoli erano dunque finti dialoghi su temi di attualità;
– nella rivista venivano però pubblicati anche degli studi su varie materie, o i risultati di una ricerca, o articoli che affrontavano un determinato argomento dal punto di vista scientifico.
Audio Lezioni sulla Letteratura italiana del settecento del prof. Gaudio
Ascolta “Letteratura italiana del settecento” su Spreaker.