Sebbene i più antichi monumenti in lingua italiana sopravvissuti risalgano al X secolo, la letteratura italiana apparve solo all’inizio del XIII secolo, in un momento in cui la vicina letteratura francese e provenzale aveva già raggiunto il suo apice, così come Spagna, Inghilterra e Germania potevano guardare indietro su una ricca produzione letteraria in volgare.
La questione della causa di questa tarda apparizione della letteratura italiana è stata più volte posta dagli studiosi e ha avuto diverse risposte, le più fondate portano alla convinzione che una soluzione soddisfacente del problema è possibile solo se si spiega il processo dall’interazione di più fattori che sono dati dalla particolare posizione storico-culturale dell’Italia nel Medioevo.
Le peculiarità della struttura politica e sociale dell’Italia medievale impedirono sia lo sviluppo di un’epopea eroica nazionale, sia lo sviluppo di una poesia cavalleresca-cortese indipendente.
Lo spirito borghese e prevalentemente pratico dei principali intellettuali, in primis i cittadini dei comuni italiani, si rivelarono poco fecondi in poesia, ma più inclini alla giurisprudenza e medicina.
Inoltre la persistenza del latino a livello curiale e degli studiosi impedì l’affermazione del volgare prima del duecento.
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