
Sintesi delle conoscenze e delle abilità che un docente deve possedere
27 Gennaio 2019
Ablativo assoluto
27 Gennaio 2019di A. Lalomia
L’adozione dei libri di testo da tempo immemorabile rappresenta un tema di vivace dibattito e talvolta rischia di condizionare i buoni rapporti che dovrebbero sempre esistere tra docenti da una parte e allievi e genitori, dall’altra. Oggi, comunque, come tutti sanno (o dovrebbero sapere), sono in vigore regole molto restrittive, per cui i manuali scolastici si possono sostituire soltanto attraverso una procedura piuttosto complessa, volta ad impedire soprattutto cambiamenti troppo frequenti.
A questo si aggiunga che quasi tutte le case editrici scolastiche -o che operano anche per il segmento educativo- si sono impegnate a mantenere invariato il prezzo dei manuali per un periodo di tempo abbastanza lungo (1).
Per il prossimo a.s. (2010-11) la procedura indicata sopra è fissata dalla C.M. n. 23 del 4 marzo 2010 (2). Purtroppo, questo documento, pur fornendo preziose indicazioni operative, non spiega in che modo ci si debba comportare con i libri consigliati. E d’altra parte non è tenuta a farlo, visto che si riferisce, appunto, alle ad’ozioni.
A rigore, i libri consigliati non dovrebbero essere inclusi nel computo generale e quindi non si rischierebbe, scegliendone anche diversi, di oltrepassare la somma fissata per ogni classe, spingendo così la segreteria didattica a cancellare le proposte del docente (3).
Una precisazione di questo tipo è particolarmente importante per quegli istituti -ad esempio gli IPSIA- dove le materie professionali a volte spingono ad adottare manuali senz’altro validi, ma molto costosi (70-80 ? ciascuno), lasciando un margine minimo alle altre discipline, soprattutto a quelle umanistiche.
In più occasioni io mi sono chiesto se l’insegnamento dell’Italiano e della Storia, in questo segmento educativo tutto particolare che è rappresentato appunto dagli IPSIA, sia davvero utile – nell’economia generale del curriculum dell’allievo – o non rischi invece di privarlo di quegli approfondimenti nelle discipline tecniche che sarebbe molto importante possedesse (4). Allo stato attuale, comunque, queste due materie sono ancora presenti e siccome diverse case editrici non sembrano particolarmente interessate a dedicare a queste due discipline l’impegno che riservano ad altri ordini di scuola, è inevitabile che il docente di Italiano e Storia punti su una serie di testi integrativi -consigliati- del manuale, spesso modesto. Per inciso, alcuni di questi testi integrativi -ripeto: consigliati- accompagnano lo studente per l’intero percorso scolastico (e forse anche oltre), partendo dalle medie. Volumi come lo “Zingarelli”, o l'”Atlante Storico”, entrambi della Zanichelli, rappresentano esempi concreti di quanto intendo dire.
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Note
(1) Il problema del prezzo dei manuali scolastici, comunque, si potrebbe superare accettando inserti pubblicitari a pagamento da parte di aziende che operano per il comparto scuola. Trovo singolare che chi protesta contro il rincaro dei libri sia contrario a questa soluzione, bollandola aprioristicamente come frutto degli interessi della Confindustria. Sull’argomento, cfr. il mio “Pubblicità nei libri di testo. Brevi riflessioni.”, pubblicato il 12-09-08 su www.orizzontescuola.it/ .
(2)
(3) Senza magari neanche informarlo prima, il che non mi sembra un grande esempio di correttezza.
(4) V. ad esempio “Istruzione professionale. A chi affidarla “, presente nella mia pagina all’interno di questo portale
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