Verbi della terza coniugazione
27 Gennaio 2019Maurizio Zini
27 Gennaio 2019dalla Storia romana
di Carlo Zacco
Successione. La successione di Claudio diede luogo a forti intrighi. Claudio si era sposato quattro volte, le ultime due mogli cospirarono contro di lui:
– Messalina. Terza moglie. Con lei aveva avuto un figlio, Germanico (junior). Messalina organizzò un complotto per uccidere il marito, ma fu scoperta e condannata a morte.
– Agrippina. Quarta moglie, figlia di Germanico, quindi anche nipote di Claudio (matrimonio incestuoso). Agrippina aveva già un figlio da un matrimonio precedente, Nerone. Per favorire la sua ascesa al trono fa avvelenare Claudio e organizza intrighi col Senato per fare in modo che scegliesse Nerone al posto del legittimo erede Germanico (figlio di Claudio e Messalina).
Prima fase influenza dei tutori. Quando Nerone salì al trono aveva soltanto 17 anni, per questo il primo periodo del suo principato fu caratterizzato dalla forte influenza della madre Agrippina, e di due prestigiosi consiglieri: Afranio Burro e Lucio Anneo Seneca. Questi due in particolare apparivano al Senato come una garanzia contro il dispotismo.
– Emancipazione. Dopo qualche anno tuttavia Nerone si liberò dei suoi tutori, in primo luogo facendo assassinare la madre insieme ad altri familiari, e congedando Seneca.
Seconda fase: assolutismo. Alla morte di Burro, Nerone si circondò soltanto di collaboratori fidati, primo fra tutti il prefetto del pretorio Tigellio, fedele esecutore di tutte le sue idee più perverse, trasformandosi così in un sovrano assoluto alla maniera orientale, e in continuità con Caligola.
– Politica militare. Nerone trascurò l’occidente e si dedicò più alla parte orientale dell’Impero: grazie a una vittoria sui Parti ottiene il protettorato dell’Armenia, strategicamente importante.
– Incendio di Roma. Nel 64 d.C. Roma venne quasi totalmente rasa al suolo da un devastante incendio. Il primo ad essere sospettato della catastrofe fu Nerone stesso, che per discolparsi fece ricadere la responsabilità sui cristiani.
– Contro la tradizione. Nerone fu anche famoso per gesti simbolici che avevano come obiettivo quello di negare la tradizione romana e i suoi valori, ed esaltare la cultura greca e orientale: si esibiva come auriga, attore o cantante; celebrò matrimoni omosessuali nel ruolo sia di sposo che di sposa.
Ultima fase: repressione. Negli ultimi anni Nerone si dedicò soprattutto all’eliminazione degli oppositori. Uno degli episodi più tragici fu la congiura dei Pisoni, scoperta la quale fece uccidere, oltre che ai congiurati immediatamente coinvolti nel complotto, anche molti altri personaggi scomodi: Lucano, Petronio, e perfino Seneca.
– Malcontento. Nel 68 d.C. il malcontento dovuto alle violenze e agli eccessi di Nerone esplode con l’ammutinamento delle legioni spagnole, che proclamano Imperatore il loro comandante, Galba. Questo fatto diede luogo ad una sommossa di vaste proporzioni che giunse fino a Roma, e per la quale Nerone fu costretto a suicidarsi.
Audio Lezioni di Storia Romana del prof. Gaudio
Ascolta “Storia Romana” su Spreaker.