Titiro e Melibeo
27 Gennaio 2019Zaira Gangi
27 Gennaio 2019
con parafrasi dei vv. 52-141
di Carlo Zacco
1-24. La candida Rosa. Dante vede i beati sui loro seggi, disposti come in una sorta di enorme anfiteatro che egli paragona ad una candida rosa.
– Gli angeli volano continuamente da Dio (che si trova in alto) verso i beati e viceversa, come le api dall’alveare ai fiori. Hanno il fiso fiammante, le ali dorate, e abiti bianchi. In questo modo trasportano la grazia di Dio ai beati.
25-51. Lo stupore di Dante. Di fronte a questo spettacolo Dante prorompe in un’espressione di stupore, e si dichiara simile ai barbari di fronte alle meraviglie dell’Impero romano.
– tanto maggiore è lo stupore, quanto più infimo è lo stato da cui Dante proviene, cioè la corrotta Firenze;
– nonostante ciò Dante continua a guardare la «rosa»:
52-69. San Bernardo. Ma nonostante questa consapevolezza, Dante vuole continuare a vedere e capire: per questo abbassa lo sguardo, si rivolge a Beatrice per chiedere chiarimenti su quello che vede, ma al posto suo vede un vecchio, dal volto sereno, in atteggiamento paterno.
– Dante rimane stupito e chiede ov’è ella?”, e Bernardo gli risponde che Beatrice gli ha chiesto di accompagnare Dante in questo ultimo tratto del suo viaggio;
– Bernardo inoltre invita Dante a guardare nella terza fila della «candida rosa»: là c’è Beatrice.
Vedëa visi a carità süadi, d’altrui lume fregiati e di suo riso, e atti ornati di tutte onestadi. La forma general di paradiso già tutta mïo sguardo avea compresa, in nulla parte ancor fermato fiso; e volgeami, con voglia rïaccesa, per domandar la mia donna di cose di che la mente mia era sospesa. Uno intendëa, e altro mi rispuose: credea veder Beatrice e vidi un sene vestito con le genti glorïose. Diffuso era per li occhi e per le gene di benigna letizia, in atto pio quale a tenero padre si convene. E «Ov’ è ella?», sùbito diss’ io. Ond’ elli: «A terminar lo tuo disiro mosse Beatrice me del loco mio; e se riguardi sù nel terzo giro dal sommo grado, tu la rivedrai nel trono che suoi merti le sortiro». |
– Suadi: ispirati dalla carità di Dio; – riso: beatitudine; – atti: atteggiamenti; – onestadi: di ogni decoro; – mio sguardo: soggetto > aveva già abbracciato tutta la forma complessiva del Paradiso, senza essersi fissato in alcun punto particolare; – voglia riaccesa: con un rinato desiderio di conoscere, dopo la pausa di contemplazione della «rosa»; – sospesa: di cui la mia mente era rimasta perplessa; – uno: una cosa > intendevo fare una cosa (rivolgermi a B.) ma mi rispose un altro; e non si sa chi sia; – vestito con > vestito come gli altri (di bianco); – diffuso: pervaso; – gene: guance > volto; – pio: atteggiamento devoto; – si convene: come è proprio di un padre affettuoso; – terminar lo suo disiro: a portare a termine il suo desiderio; – terzo..dal sommo grado: nella terza fila a partire dall’alto; – le sortiro: le hanno procurato; |
San Bernardo. Bernardo di Chiaravalle, (1091-1153). E’ stato un mistico medievale, monaco dell’ordine cistercense, particolarmente devoto a Maria. – Ordine cistercense: verso la fine del XI secolo (1098) un certo Roberto di Molesme, decide di staccarsi dall’abbazia di Cluny, a causa di contrasti nati con la ‘dirigenza; con un piccolo gruppo di monaci si sposta a cistericium (Citeaux, Digione), una zona selvaggia della Francia centrale, e vi formano un nuovo ordine (quello dei cistercensi) più fedele regola Benedettina. – qualche decennio dopo Bernardo riuscì a far ottenere al nuovo ordine l’approvazione papale; – fu un mistico: ebbe visioni nelle quali ricevette delle rivelazioni, la più nota è quella sulla spalla; – fu attivo anche nella lotta alle eresie; |
70-93. La preghiera a Beatrice. All’udire le parole del Santo, Dante alza gli occhi e vede Beatrice seduta nel suo seggio. Nonostante la grande distanza la sua vista non è impedita da nulla, poiché il «mezzo» qui, fuori dal tempo e dallo spazio non esiste.
– A questo punto Dante rivolge a Beatrice le sue ultime parole, ringraziandola di averlo condotto fino a quel punto, e la prega di conservare la sua anima (di Dante) pura com’è in quel momento.
– Beatrice volge lo sguardo a Dante e sorride, poi torna a guardare Dio;
Sanza risponder, li occhi sù levai, e vidi lei che si facea corona reflettendo da sé li etterni rai. Da quella regïon che più sù tona occhio mortale alcun tanto non dista, qualunque in mare più giù s’abbandona, quanto lì da Beatrice la mia vista; ma nulla mi facea, ché süa effige non discendëa a me per mezzo mista. «O donna in cui la mia speranza vige, e che soffristi per la mia salute in inferno lasciar le tue vestige, di tante cose quant’ i’ ho vedute, dal tuo podere e da la tua bontate riconosco la grazia e la virtute. Tu m’hai di servo tratto a libertate per tutte quelle vie, per tutt’ i modi che di ciò fare avei la potestate. La tua magnificenza in me custodi, sì che l’anima mia, che fatt’ hai sana, piacente a te dal corpo si disnodi». Così orai; e quella, sì lontana come parea, sorrise e riguardommi; poi si tornò a l’etterna fontana. |
– Faceva corona: aveva intorno a sé come una corona di luce, che si formava dai raggi divini che si rifl. su di lei; – region..tona: da qualunque luogo più alto del cielo in cui nascono i tuoni; a qualunque mare che sprofondi più in basso, occhio umano non dista.. – quanto: quanto Beatrice da lì alla mia vista; – per mezzo mista: offuscata dall’atmosfera; – vige: prende vigore; – soffristi: hai accettato di lasciare le tue impronte nell’inferno per far sì che io mi salvassi; – di tante..virtute tutte le cose che ho visto fin qui riconosco che la grazia [di Dio mi viene] dalla tua intercessione (podere), e la forza [per compierlo viene] dal tuo intervento; – servo: schiavo del peccato; – che..potestate: in tutti i modi che tu avevi facoltà di usare; – custodi: custodisci in me questi tuoi doni (magnificenza); – sì che..disnodi: in modo che la mia anima, che tu hai risanato, si separi dal corpo ancora tale da piacerti; – come paea: lontana come mi sembrava; – fontana: fonte > di luce; |
Beatrice: sono le ultime parole che Dante rivolge a Beatrice: – in questo modo Dante adempie alla promessa fatta alla fine della Vita Nova, cioè: «dicer di lei quello che mai non fue detto d’alcuna»; – Dante qui da del tu a Beatrice, per la prima volta in tutto il Paradiso: ora può farlo, dato che lei non è più la guida (la maestra), ma la Santa a cui rivolgersi per ottenere intercessione presso Dio; |
94-117. La candida rosa e Maria. Appena terminata la preghiera a Beatrice, Bernardo invita Dante a guardare la candida rosa, in modo da portare a compimento il suo viaggio.
– Gli dice anche che, guardando in alto, e contemplando il Paradiso, il suo sguardo si farà più forte, in modo da poter contemplare Dio;
– a quel punto sarà Maria, di cui lui, Bernardo, è particolarmente devoto, a intercedere perché D. possa vederlo. [Qui Bernardo si presenta: ancora Dante non sapeva chi fosse il sene];
– all’udire il nome di S. Bernardo Dante resta attonito, e lo guarda con ammirazione; Bernardo stesso lo distoglie per indurlo a guardare Maria.
E ‘l santo sene: «Acciò che tu assommi perfettamente», disse, «il tuo cammino, a che priego e amor santo mandommi, vola con li occhi per questo giardino; ché veder lui t’acconcerà lo sguardo più al montar per lo raggio divino. E la regina del cielo, ond’ ïo ardo tutto d’amor, ne farà ogne grazia, però ch’i’ sono il suo fedel Bernardo». Qual è colui che forse di Croazia viene a veder la Veronica nostra, che per l’antica fame non sen sazia, ma dice nel pensier, fin che si mostra: ‘Segnor mio Iesù Cristo, Dio verace, or fu sì fatta la sembianza vostra?’; tal era io mirando la vivace carità di colui che ‘n questo mondo, contemplando, gustò di quella pace. «Figliuol di grazia, quest’ esser giocondo», cominciò elli, «non ti sarà noto, tenendo li occhi pur qua giù al fondo; ma guarda i cerchi infino al più remoto, tanto che veggi seder la regina cui questo regno è suddito e devoto». |
– assommi: porti a termine; – a chemandommi: per il quale mi mosse la preghiera di Beatrice, spinta da santo amore; – vola: fai volare lo sguardo attr. la rosa; – veder lui: la contemplazione della rosa; – acconcerà: renderà la tua vista idonea ad ascendere alla contemplazione di Dio; – Bernardo: il suo nome compare solo alla fine, come per Cacciaguida; – Croazia: come generica regione lontana da Roma; – per l’antica fame: dato che il suo desiderio di vederla era antico, non si sazia di guardarla; – Veronica: icona bizantina, conservata in San Pietro, sia il lenzuolo con cui una donna asciugò il sudore di Cristo al calvario; – colui: Bernardo; – Contemplando: tramite la vita contemplativa pregustò la pace del Paradiso; – di Grazia: rigenerato dalla grazia di Dio (bibl.); – esser giocondo: questa beatitudine; – più remoto: Maria si trova nelle file più alte;
|
118-142. Maria. Dante obbedisce all’invito di San Bernardo e alza lo sguardo: nella soglia più alta della rosa vede una zona molto più luminosa delle altre; qui un gruppo di Angeli festeggia con voli e canti intorno ad una donna di bellezza indescrivibile: è Maria, e il poeta dichiara di essere impotente a descriverla;
Io levai li occhi; e come da mattina la parte orïental de l’orizzonte soverchia quella dove ‘l sol declina, così, quasi di valle andando a monte con li occhi, vidi parte ne lo stremo vincer di lume tutta l’altra fronte. E come quivi ove s’aspetta il temo che mal guidò Fetonte, più s’infiamma, e quinci e quindi il lume si fa scemo, così quella pacifica oriafiamma nel mezzo s’avvivava, e d’ogne parte per igual modo allentava la fiamma;
e a quel mezzo, con le penne sparte, vid’ io più di mille angeli festanti, ciascun distinto di fulgore e d’arte. Vidi a lor giochi quivi e a lor canti ridere una bellezza, che letizia era ne li occhi a tutti li altri santi; e s’io avessi in dir tanta divizia quanta ad imaginar, non ardirei lo minimo tentar di sua delizia. Bernardo, come vide li occhi miei nel caldo suo caler fissi e attenti, li suoi con tanto affetto volse a lei, che ‘ miei di rimirar fé più ardenti. |
– soverchia: supera la luce della parte occidentale; – da valle a monte: dal basso verso l’alto; – ne lo stremo: nella parte più lontana della rosa; – vincer: superare quanto a luminosità; – il temo: il timone che Fetonte guidò male; – ove..scemo: il punto in cui si aspetta il sole si illumina di più, mentre da una parte e dall’altra la luce diminuisce; – orifiamma: stendardo portatore di pace > luogo dove si trova Maria (luminoso in mezzo, e meno ai lati);
– mezzo: punto centrale
– fulgore e arte: splendore e movimenti;
– una bellezza: Maria ha un fulgore che si riflette su tutti i beati; – divizia: se io avessi tanta ricchezza [nell’esprimere] quanta ne ho nel conservare l’immagine [nella mia mente], non tenterei comunque di descrivere ql bellezza; – caldo: l’ardore della fiamma; – caler: lat. > essere caldo; |