Il dato che emerge maggiormente in questo periodo è l’allargamento della cittadinanza romana. Ormai tutti quelli che si trovano entro i confini dell’impero si considerano romani, che vivano in Africa, Turchia, Grecia, Balcani, Gallia o Britannia.
Questo processo di romanizzazione porterà sempre di più a spostare il concetto di romanità dall’Italia alle province, e creerà i presupposti per una decadenza dell’Italia.
Anche gli imperatori di questo periodo non provengono più solo dall’Italia, ma anche da Gallia, Africa e Siria.
Questo processo giunge a compimento con la Constitutio antoniniana di Caracalla, che concede la cittadinanza romana a tutti i sudditi dell’Impero.
In questo periodo il consilium principis diventa più importante del Senato.
Del resto metà dei senatori proviene ormai dalle province. E i più importanti giuristi che iniziano a codificare il diritto romano sono di origine provinciale.