Purgatorio XXVII dalla Divina commedia di Dante Alighieri – di Carlo Zacco
4 Agosto 2015Paradiso XXX – di Carlo Zacco
4 Agosto 2015Introduzione sulla Fine del Purgatorio
Canto XXVIII. Una volta giunto sulla sommità della montagna del
Purgatorio, Dante (seguito da Virgilio e Stazio) si
addentra nel giardino dell’Eden, che è un luogo ameno, paragonato
alla foresta di Classe, presso Ravenna;
– a un certo punto deve fermarsi, perché il suo cammino è interrotto
da un fiume, che scorre da destra verso sinistra: è il Lete.
Matelda. Al di là del Fiume Dante scorge una bellissima fanciulla,
Matelda, che coglie fiori cantando;
– Dante la prega di avvicinarsi a lui, e la donna lo raggiunge,
fermandosi alla sponda opposta del fiumiciattolo;
– Il vento. Giunta qui, la donna spiega a Dante l’origine del
vento, che sarebbe prodotto dall’attrito della massa atmosferica
che ruota attorno alla terra con le cime degli alberi del Purgatorio;
– da questi alberi si staccano i semi che, grazie al vento, si
diffondono su tutta la terra dando origine a ogni specie vegetale;
– I fiumi. fiume invece scaturisce da una fonte resa
inesauribile dalla volontà divina: da questa fonte nascono due fiumi:
– il Leté (quello di fronte a Dante), ha la virtù di far
dimenticare i peccati delle anime;
– l’Eunoè ha la virtù di far risvegliare il ricordo del
bene compiuto.
– in questi due fiumi vengono immerse le anime prima di accedere al
paradiso.
Canto XXIX. Dante e Matelda percorrono il corso del fiume, uno
da una sponda e uno dall’altra, finché il fiume non viene a formare un’ansa,
dove Dante si ferma.
– a questo punto Dante inserisce una nuova invocazione alle Muse
(vv. 37-41), alle quali chiede aiuto per poter riferire ciò che ha visto
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O sacrosante Vergini, se fami,
freddi o vigilie mai per voi soffersi,
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O Vergini
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Or convien che Elicona per me versi,
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E’
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Visione. Davanti agli occhi di Dante si presenta una specie di
processione, in cui si susseguono diversi personaggi e oggetti
simbolici;
– sette candelabri accesi: cioè le sette virtù dello Spirito Santo
(sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà , timor di Dio);
– ventiquattro anziani: cioè i libri dell’antico testamento;
– quattro animali alati e incoronati: i quattro vangeli;
– un carro splendido (la Chiesa), tirato da un grifone (Cristo);
– tre donne, vestite una di rosso una di verde una di bianco:
le tre virtù teologali;
– quattro donne vestite di rosso: le quattro virtù cardinali:
giustizia, prudenza, fortezza, temperanza;
– un medico: San Luca (autore del Vangelo e degli Atti);
– un vecchio armato: San Paolo (autore delle Lettere);
– quattro uomini di umile aspetto: Giacomo, Pietro, Giovanni, Giuda (autori
delle altre lettere);
– un vecchio che dorme: Giovanni (autore dell’Apocalisse);
Il Tuono. Il corteo arriva di fronte a Dante, dopodiché si sente un
forte tuono e la processione si arresta.
Canto XXX
1-21. II sette candelabri (che sono detti «orsa maggiore
dell’Empireo») si fermano;
– i 24 vegliardi si voltano verso il carro e gridano Veni,
sponsa de Libano;
– Tutti ripetono il grido, e gli angeli spargono fiori.
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Quando
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Io vidi già nel cominciar del giornola parte orïental tutta rosata,e l’altro ciel di bel sereno addorno;
e la faccia del sol nascere
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Vidi sul
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«Dante, perché Virgilio se ne vada,non pianger anco, non piangere ancora;ché pianger ti conven per altra spada».
Quasi ammiraglio che in poppa e in
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“Dante,
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1) La Contritio Cordis. A questo punto
inizia la prima parte della confessione, la fase della cosiddetta contritio
cordis:
– appena Beatrice termina il suo rimprovero, gli
angeli, che hanno pietà di Dante, intonano alcuni versetti di un canto biblico,
ed esprimono fiducia e speranza il Dio.
– Dante era rimasto come impietrito, senza poter
piangere né sospirare, addolorato dalle parole severe di Beatrice, ora è
commosso dalla compassione degli angeli, che sembrano chiedere il perché di
tanto rigore da parte della Donna;
– a questo punto Dante prorompe in pianto;
Le accuse di Beatrice. Il discorso di
Beatrice continua:
– Beatrice si trova sul lato sinistro del carro,
e si rivolge agli Angeli, muovendo accuse verso Dante:
– Dante ha ricevuto dalla Natura e dalla Grazia
divina disposizioni naturali tali che avrebbero potuto dare, attraverso di lui,
prove notevoli;
– finché Beatrice fu interra, lo sostenne con lo
sguardo, guidandolo per la retta via, ma una volta morta, egli si è allontanato
da lei seguendo beni fallaci;
– Beatrice invano apparve a Dante in sogno,
dandogli segni e visioni, ma non servì a nulla: l’unico modo perché Dante si
salvasse era quello di fargli vedere «le perdute genti».
– Per questo motivo Beatrice stessa scese
all’inferno per pregare Virgilio, che fino a qui lo ha condotto;
– Ora, prima di poter bere l’acqua del Lete, e
poter accedere al Paradiso, è necessario che Dante manifesti col pianto il
pentimento per i suoi peccati.
2) La Confessio Oris. Il rito di
riconciliazione prosegue nel canto XXXI.
– Dopo aver parlato agli Angeli, ora Beatrice si
rivolge direttamente a Dante, e gli chiede di confermare la verità di queste
accuse;
– Dante è talmente confuso che dalla sua bocca
non esce alcun suono;
– dopo qualche istante di silenzio Beatrice
intima al poeta di parlare, e Dante riesce solo ad emettere un debole «sì» alle
domande di lei;
– poi scoppia in pianto.
– Quindi Beatrice si rivolge a lui con tono più
dolce, e lo invita a confessare la ragione d ei suoi traviamenti:
– Dante allora afferma che dopo la morte di lei
si è lasciato fuorviare dai falsi allettamenti terreni.
Piangendo dissi: «Le presenti cose*
col lor falso piacer volser miei passi,
tosto che ?l vostro viso si nascose».
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*le presenti cose: i beni terreni;
Altri rimproveri. Quindi Beatrice
continua:
– la sua morte avrebbe dovuto portarlo a
considerare la vanità dei beni terreni, soprattutto perché Dante non era più un
giovinetto;
– Ai rimproveri di Beatrice Dante resta muto, e
con lo sguardo fisso a terra:
– Beatrice allora lo invita ad alzare il viso e
a guardarla, con l’ironica espressione «alza la barba»;
– Dante torna a guardare Beatrice, e la vede
tanto bella che si pente in modo ancora più forte del suo traviamento;
e la vergogna e il rimorso sono così forti che
sviene;
3) Satisfatio operis. Dopo l’amara
contrizione indotta dai rimproveri di Beatrice, Dante è pronto per l’ultima fase
del rituale:
– una volta recuperati i sensi, Dante si accorge
di essere immerso fino alla testa nel Lete, e vede sopra di sé Matelda che
scorre leggere nell’acqua, tenendolo stretto;
– una volta giunti sulla riva destra, Matelda lo
immerge, costringendolo a bere l’acqua del fiume;
– Quindi Matelda porta Dante fuori dal fiume e
lo conduce di fronte a Beatrice.
– A questo punto Beatrice si toglie il velo da
davanti al viso, e si mostra sorridente.