Marie-Henri Beyle, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Stendhal (1783-1842) è stato uno scrittore francese, noto come uno dei primi praticanti del realismo letterario, soprattutto nei suoi libri più famosi, Il rosso e il nero e La certosa di Parma. Le sue opere tendono ad essere ironiche.
Sebbene fosse francese, non teneva in grande considerazione il suo paese, preferendo invece trascorrere il tempo in Italia. Si unì all’esercito di Napoleone principalmente per allontanarsi dalla Francia e fece un tour con Napoleone, di cui era un entusiasta sostenitore, fino in Russia. Era un sopravvissuto a quella disastrosa campagna e aveva ancora lealtà all’imperatore durante i cento giorni. Dopo la sconfitta di Napoleone, Stendhal rimase a Milano per quasi un decennio per sottrarsi alle disillusioni della Restaurazione borbonica. Giusto per chiarire quanto fosse innamorato dell’Italia, si consideri il fatto che fece un’analogia tra il processo in cui ci si innamora, e un viaggio da Bologna a Roma. Inoltre, la Sindrome di Stendhal, a lui intitolata, si basa sulla sensazione travolgente che ha avuto quando è arrivato a Firenze. È sicuro dire che gli piaceva davvero il paese.
Era anche un donnaiolo ed era molto orgoglioso di tutte le sue conquiste (alcuni direbbero ossessionato). Alla fine, però, questo lo avrebbe tormentato, quando prese la sifilide, rendendo i suoi ultimi anni un vero incubo.
Oltre al suo lavoro di romanziere, ha anche scritto libri di viaggio, saggi critici e biografie.
Stendhal 1783-1842