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I precari della scuola non chiedono il “ruolo” , ma il solo e semplice conseguimento dell’abilitazione. Lo Stato ci ritiene idonei per promuovere o bocciare studenti, ci ritiene idonei come commissari agli esami di Stato, ci ritiene idonei come pubblici ufficiali e poi ci viene negato un diritto.
Il ministro approva le modifiche relative ai criteri necessari per l’ammissione al TFA speciale, esclude l’ANNO IN CORSO (ormai al termine) e nega la validità del servizio svolto su classi di concorso APPARTENENTI allo stesso AMBITO DISCIPLINARE, senza tener conto che:
1) Esistono classi di concorso frammentate pur appartenendo allo stesso ambito disciplinare ( es. lettere o matematica: i docenti, pur insegnando sempre la STESSA materia, hanno il titolo per lavorare su quattro classi di concorso, con la conseguenza che i tre anni di servizio richiesti in una stessa classe di concorso, potrebbero essere maturati con sicurezza solo dopo il nono anno di insegnamento) e si ricordi, a riguardo, anche la tabella approvata dal MIUR nell’ottobre scorso riguardo le abilitazioni a cascata.
2) Il docente di terza fascia non può rifiutare la chiamata per una supplenza in una determinata classe di concorso, pena la retrocessione nella graduatoria di riferimento della scuola
3) Sarebbero ingiustificatamente avvantaggiati coloro che, pur con lo stesso titolo di laurea, abbiano avuto la fortuna (solo di fortuna si tratta, e non di merito) di essere chiamati per tre anni consecutivi nella stessa classe di concorso, e sarebbero pregiudicati coloro che magari con ANNI di insegnamento in più, siano stati chiamati in classi di concorso differenti.
IL MINISTERO ESCLUDE DAL TFA SPECIALE DOCENTI IDONEI
Non solo diversamente dai requisiti richiesti nel 2005 sono stati ritenuti insufficienti i 360 giorni di servizio,non solo è stata alzata la soglia da 360 a 540 giorni, ma si è imposto che i 540 giorni fossero suddivisi in 3 anni scolastici da minimo 180 giorni ognuno, con il risultato di escludere persone con molti giorni di servizio ma distribuiti in modo più frammentario nel corso degli anni.
Inoltre,nonostante la proposta in Settima Commissione Istruzione dell’inclusione dell’anno scolastico in corso per il completamento del requisito 180X3,il Decreto di modifica sembra escludere (secondo quanto riferito dalla D.ssa Lucrezia Stellacci) l’anno in corso.
In sostanza, il decreto deve ancora essere pubblicato su Gazzetta Ufficiale e tutti i precari che hanno già maturato a marzo l’ultima terzina da 180 giorni di servizio rimarranno ingiustamente esclusi.
Perché questa iniqua esclusione?
Il ministero si giustifica dicendo che la programmazione e l’avvio del corso contrasterebbe con l’inclusione dello stesso anno scolastico per il compimento dei requisiti.
Attualmente risulta impossibile che i succitati corsi abilitanti partano entro la fine del corrente anno scolastico, alla luce delle difficoltà e dei necessari tempi tecnici richiesti dalle università nell’organizzazione.
L’ingiustizia che stanno per subire i precari, che mandano avanti le scuole in Italia, che comunque con impegno e sacrifici matureranno tra pochissimi giorni i requisiti richiesti, sarà l’esclusione da un corso universitario, a pagamento, che darà l ‘abilitazione all’insegnamento necessaria per partecipare ai prossimi concorsi.
La causa: l’ assurda non considerazione del servizio prestato in un anno scolastico decisamente ormai al termine.
L’INCOMPRENSIBILE CATTIVERIA MINISTERIALE (TFA SPECIALI)
pubblicato 23/apr/2013 10:30 da associazione adida
Pubblichiamo la lettera di un Dirigente scolastico che commenta in modo aspro e chiaro l’incomprensibile accanimento del MIUR nei confronti dei docenti precari della III fascia d’istituto.
I due decreti ministeriali istitutivi dei Tfa speciali sembrano essere un capolavoro di cattiveria contro i docenti triennalisti i quali non solo devono superare la prova selettiva il cui punteggio (necessariamente basso) influirà negativamente sul punteggio finale, ma avranno anche un titolo abilitante con punteggio dimezzato.
In soldoni: il punteggio iniziale, scaturito dalla prova quizaria, nella quasi totalità dei concorrenti farà abbassare il voto finale facendo media con i voti degli esami universitari.
Per non parlare di quelli che non avranno punteggio alla prova selettiva i quali difficilmente potranno ottenere l’abilitazione.
Allora la domanda da farsi:
Perché un candidato Tfa speciali che ha superato la selezione e gli esami accademici previsti deve esser penalizzato due volte rispetto ai suoi colleghi Tfa ord. (in buona parte ripescati e/o baciati da Tyche) Qual è la ratio?
Forse perché non faranno il tirocinio a scuola? Lo stanno già facendo da oltre tre anni.
Insomma, a parità di superamento prova selettiva e a parità di punteggio di esami universitari il docente Tfa spec. avrà un titolo che varrà meno del suo collega Tfa ord.
Questo ingiusto e incomprensibile accanimento non fa onore né all’intelligenza del ministro e del suo staff né alla correttezza gestionale che sta provocando tenzone e disorientamento tra gli interessati.
Mi auguro che i docenti penalizzati inonderanno i tribunali amministrati di ricorsi contro l’abuso eloquente di questo assurdo modo di fare, peraltro non proposto nemmeno dai molteplici organismi istituzionali consultati.
Gaetano Ferraro
Dirigente scolastico