
Il fanciullino
27 Gennaio 2019
Adriano Celentano
27 Gennaio 2019Analisi della poesia “Risvegli” di Giuseppe Ungaretti, tratta dalla raccolta Il Porto Sepolto (poi confluito in L’Allegria).
La poesia è datata Mariano, 29 giugno 1916, nel pieno della Prima guerra mondiale, periodo durante il quale Ungaretti combatteva sul fronte del Carso.
📜 Testo della poesia
Ogni mio momento
io l’ho vissuto
un’altra volta
in un’epoca fonda
fuori di me
Sono lontano colla mia memoria
dietro a quelle vite perse
Mi desto in un bagno
di care cose consuete
sorpreso
e raddolcito
Rincorro le nuvole
che si sciolgono dolcemente
co’ gli occhi attenti
e mi rammento
di qualche amico
morto
Ma Dio cos’è?
E la creatura
atterrita
sbarra gli occhi
e accoglie gocciole di stelle
e la pianura muta
E si sente
riavere
📌 Temi principali
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La memoria e la dimensione temporale interiore.
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Il ricordo dei compagni morti in guerra.
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Il rapporto tra vita quotidiana e trauma bellico.
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Il senso del divino (domanda su Dio) e la vertigine dell’esistenza.
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Il momento del risveglio, inteso come transizione tra incubo e realtà.
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Il senso di meraviglia infantile, spaesamento e improvvisa pace.
📜 Analisi del testo
📖 Versi 1-5:
Ogni mio momento / io l’ho vissuto / un’altra volta / in un’epoca fonda / fuori di me
Il poeta inizia con una riflessione esistenziale: ogni istante vissuto sembra già appartenere a una dimensione profonda e remota, come se il presente fosse eco del passato, o meglio della memoria. L’espressione “epoca fonda” suggerisce un tempo sommerso, oscuro, lontano, e “fuori di me” segna l’alienazione, il senso di straniamento dell’io lirico.
📖 Versi 6-8:
Sono lontano / colla mia memoria / dietro a quelle vite perse
Ungaretti si sente “lontano”, non solo nello spazio ma spiritualmente: la memoria lo trasporta indietro, verso le “vite perse”, chiaro riferimento ai compagni caduti al fronte. La guerra ha prodotto una cesura nel tempo e nell’anima, e solo il ricordo permette un contatto con ciò che è stato.
📖 Versi 9-13:
Mi desto in un bagno / di care cose consuete / sorpreso / e raddolcito
Il poeta descrive il momento del risveglio: un ritorno alla vita ordinaria, fatto di “care cose consuete”. Il contrasto è forte rispetto alla sofferenza e all’angoscia ricordata: il risveglio è dolce, sorprendente, e dona un senso di lenimento.
📖 Versi 14-16:
Rincorro le nuvole / che si sciolgono dolcemente / cogli occhi attenti
Il poeta si abbandona alla contemplazione del cielo, simbolo di libertà e spiritualità. L’attenzione agli elementi naturali (nuvole) rappresenta un ritorno al mondo, dopo l’orrore della guerra. Le nuvole che si “sciolgono dolcemente” evocano leggerezza, pace, fusione con l’infinito.
📖 Versi 17-18:
e mi rammento / di qualche amico morto
Ma il ricordo torna subito a interrompere la serenità: affiora la consapevolezza della morte. Non si cita un nome, ma “qualche amico”, come a dire che le perdite sono molte, anonime nella loro tragicità. Questo passaggio è lo snodo emotivo della poesia.
📖 Verso 19:
Ma Dio cos’è?
Una domanda brusca, solenne, esistenziale: Ungaretti mette in discussione la presenza di Dio dopo tanta sofferenza. È la domanda del superstite, carica di smarrimento, emblema di una fede lacerata, in cerca di senso nel caos.
📖 Versi 20-24:
E la creatura atterrita / sbarra gli occhi / e accoglie / gocciole di stelle / e la pianura muta
L’“io” poetico diventa “la creatura”, fragile e spaventata, ma capace ancora di stupore: spalanca gli occhi alla bellezza del cosmo, alle “gocciole di stelle”. La “pianura muta”, forse il paesaggio del fronte, è carica di tensione e attesa. È un momento di epifania silenziosa, di contatto con il mistero.
📖 Verso 25:
E si sente riavere
Conclusione intima e intensa. Nonostante il trauma, il poeta “si sente riavere”, cioè riprendere vita, forza, consapevolezza. È un ritorno all’umanità, all’emozione, all’esistenza, dopo la ferita della guerra.
🧠 Stile e linguaggio
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Versi liberi e brevissimi, tipici dell’Ermetismo.
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Lessico quotidiano e altamente evocativo.
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Grande importanza data alla memoria e alla percezione sensoriale.
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Enjambements frequenti che accentuano la tensione interiore.
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Simbolismo semplice ma potente (nuvole, stelle, pianura).
🏛️ Contesto e valore poetico
“Risvegli” è un esempio emblematico della poesia di Ungaretti nella fase de Il Porto Sepolto (1916), scritta durante la guerra, dove ogni testo è una testimonianza lirica, frammentaria e folgorante dell’esperienza bellica.
Il poeta non narra l’azione, ma scava nell’interiorità: la memoria, la morte, il senso della vita e del divino emergono attraverso visioni e sensazioni, in uno stile essenziale e profondamente umano.
📌 Conclusione
“Risvegli” è un testo in cui il dolore del passato si mescola alla dolcezza del presente, e dove il trauma della guerra convive con l’istinto di sopravvivere, contemplare e riscoprire. Ungaretti riesce a racchiudere in pochi versi un’intera condizione umana, quella del soldato-poeta che cerca salvezza nelle parole e nelle stelle.
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