Con la Rivoluzione Francese si era imposto il diritto all’uguaglianza. Adesso si sta imponendo sempre di più il diritto alla differenza.
Cioè, nello scrutinio finale ci si chiede di osservare l’alunno come un “unicum”.
Anche il processo di insegnamento è segnato dalla logica della personalizzazione.
Per esempio, in Austria, il ministro ha stabilito che non è più legittimo non promuovere alla classe successiva.
Anche la certificazione delle competenze va nella direzione di una personalizzazione.
Si può presumere che, pur tenendo conto delle richieste comunque pressanti di standardizzazione (es. INVALSI) e di verifica degli apprendimenti in modo comparativo (benchmarrking), comunque far alcuni anni questo processo di personalizzazione condurrà , anche in Italia, ad un percorso individuale che non preveda uno stop drastico e radicale di tutte le materie di un anno scolastico, ma che valorizzi e “promuova” l’alunno almeno per quelle materie in cui ha raggiunto gli obiettivi.